Come avvenne in Italia nel 2002 per un anno i prezzi dovranno essere indicati in entrambe le divise. Entrano in vigore anche le norme di Schengen per la libera circolazione tra gli Stati membri della Ue
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Spesso viene criticata, il più delle volte per motivi ideologici, ma la moneta unica europea continua a esercitare il suo appeal di stabilità finanziaria. Con il nuovo anno c’è adesso anche un nuovo Paese che ha adottato l’Euro. Si tratta della Croazia, entrata anche nell’area di libera circolazione Schengen, che consente spostarsi tra gli Stati membri senza dover presentare un documento. Due importanti passi per il Paese balcanico dopo l'adesione all'Ue quasi dieci anni fa.
A mezzanotte, dunque, la Croazia ha detto addio alla sua valuta, la Kuna.
Come accadde in Italia il primo gennaio del 2002, ci sarà ora un periodo di assestamento che vedrà i prezzi indicati obbligatoriamente in entrambe le monete. Per tutto il 2023 il cambio valuta sarà gratuito, con un tasso di cambio di 7,53450 kune per ogni euro.
La zona euro conta adesso quasi 350 milioni di abitanti. «La Croazia - ha affermato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che oggi sarà a Zagabria per la cerimonia di adesione - può essere fiera di entrare nell'Eurozona perché riuscirà ad attrarre più investimenti, si creeranno nuovi posti di lavoro, crescerà l'economia, e potrebbe anche diventare un hub energetico europeo per fonti rinnovabili».