Johnson e Johnson ritira lotto talco neonati, ci sono tracce di amianto

Le impurità della sostanza cancerogena sono state accertate in test condotti dalla Food and drug administration (Fda): si tratta della prima misura per l'azienda

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di Redazione
19 ottobre 2019
12:37

La Johnson&Johnson ha avviato il primo ritiro dal mercato di un lotto del suo talco per neonati e bambini per la presenza di tracce di amianto. Le impurità della sostanza cancerogena sono state accertate in test condotti dalla Food and drug administration (Fda): si tratta del primo ritiro di un talco dell’azienda, che ha sempre negato la contaminazione con impurità tossiche dei propri prodotti. Il lotto ritirato è il #22318RB, comprende 33mila confezioni acquistate online da un rivenditore non identificato.

Le denunce e il ritiro

L'azienda è al centro di migliaia di denunce e cause legali da parte di consumatori proprio a causa di tumori e altri danni alla salute attribuiti all'uso di prodotti al talco della J&J. La Fda ha trovato tracce di "asbesto crisotile", alla base della produzione di amianto. La Johnson&Johnson ha fatto sapere di aver avviato una «rigorosa indagine interna e di aver deciso il ritiro del lotto in via cautelare». L'azienda ha inoltre comunicato di collaborare con l'Agenzia governativa «per determinare l'integrità dei campioni esaminati e la validità dei risultati dei test».


L'amianto crisotilo

L'amianto crisotilo, trovato in piccole tracce in un lotto di polvere di talco della Johnson e Johnson ora ritirato dal mercato, è uno specifico tipo di amianto. Ve ne sono sei tipologie principali. Il “crisotilo”, chiamato anche “amianto bianco” è un silicato di magnesio fibroso ed appartiene al gruppo del 'serpentino'. Considerato una fibra di amianto in realtà è costituito da un agglomerato di migliaia di fibre che, sottoposte a sollecitazioni, possono scomporsi e rilasciare fibre singole. L'amianto bianco è il più utilizzato particolarmente nelle costruzioni edili, ma anche in moltissimi prodotti industriali per la sua resistenza al calore ed altri agenti e la sua versatilità. Il dibattito sulla cancerogenità della sostanza è in corso da molti anni. Molti studi hanno associato l'esposizione a polveri di “amianto crisotilo” ad un aumento dei rischi di vari tipi di tumore: della pleura, delle ovaie, e di mesoteliama. Una volta inalate, le fibre di questo amianto, penetrano i polmoni e creano uno stato di infiammazione di lunga durata soprattutto nella pleura. Alcuni studi, finanziati dalle industrie dell'amianto, sostengono che il crisotilo non è cancerogeno. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è espressa chiaramente: tutti i tipi di amianto sono cancerogeni, incluso il 'crisotilo'.

 

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