Beppe Grillo show al Circo Massimo: il comico si è presentato sul palco tenendo in una mano il microfono, nell'altra una "manina" di un manichino. E il fondatore del Movimento parte in quarta: «Dovremmo togliere i poteri al capo dello Stato, dovremmo riformarlo. Il vilipendio... un capo dello Stato che presiede il Csm, capo delle forze armate. Non è più in sintonia col nostro modo di pensare» parlando della vicenda in cui è stato accusato di vilipendio. E Grillo a suo modo rende omaggio a Salvini che è «uno che dice una cosa e la mantiene. L'etica della politica è la lealtà, e oggi è un miracolo della politica. Poi siamo strutturalmente come Dna diversi».


«A Roma – ha proseguito - c'è chi mi dice “ah Grillo, ho perso il 10% con il Mibtel”. sono tutti terrorizzati. Siamo dentro un'ossessione. Io sono venuto qui a chiudere questa strepitosa manifestazione, dicendovi: io non ho più paura di nessuno e specialmente per questi malati di mente di rating, di tripla a...», ha aggiunto. E sulla Ue: «Ci possono fare paura dei vecchietti in Europa, ma di che stiamo parlando, il loro futuro è in una clinica, messi lì, tranquilli, noi siamo liberi». Questo è il momento «magico di questi ragazzi che non sono più ragazzi. Ora - ha proseguito - siamo al Governo».


A intervenire è poi il premier Giuseppe Conte: «Ci aspetta un cammino ancora lungo – dichiara - gli oppositori se ne facciano una ragione. L'Italia ora si fa rispettare nei consessi internazionali, con forza, dignità, determinazione e giusto orgoglio. Molti provavano a dissuadermi dall'incominciare questa esperienza, invece ho accettato con convinzione. Io il Movimento lo conoscevo, già 5 anni prima mi era stata chiesta la disponibilità per l'organo di autogoverno della magistratura, e io all'epoca dissi “non vi conosco”, ma mi fu risposto di fare solo il mio dovere e non ho mai ricevuto una sola indicazione in 5 anni» precisa Conte che sottolinea: «Mi sono decurtato del 20% lo stipendio. Mi sono ridotto la scorta».


E ancora: «Stiamo lavorando intensamente dal primo giorno ma per realizzare tutto il nostro programma il nostro arco di impegno deve essere lungo: fino al 2023. Voglio essere il garante del contratto di governo e questo Paese lo cambieremo con voi». Per Conte «il programma da realizzare è lungo, abbiamo tante cose da fare, dobbiamo rinnovare il Paese dalle fondamenta. Il reddito di cittadinanza ci sarà, noi le promesse le manteniamo. Il governo non può disinteressarsi del problema della povertà».