Donald Trump accusa il governatore della California. Cinque i morti accertati, evacuata anche Hollywood
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La Casa Bianca comunica che il presidente americano Joe Biden ha cancellato il suo viaggio in Italia a causa degli incendi che stanno devastando l'area di Los Angeles. Biden ha «deciso di annullare» la visita «per concentrarsi nei prossimi giorni sulla gestione dell'insieme della risposta federale» all'emergenza, ha affermato la portavoce Karine Jean-Pierre. Il viaggio del presidente Usa nel nostro Paese era in programma da oggi al 12 gennaio.
Le autorità californiane hanno ordinato agli abitanti dello storico quartiere di Hollywood di evacuare la zona, dopo che è scoppiato un nuovo incendio a poche centinaia di metri da Hollywood Boulevard. «Minaccia immediata alla vita. Questo è un ordine legale di andare via subito. L'area è legalmente chiusa al pubblico», ha affermato il dipartimento dei vigili del fuoco di Los Angeles pubblicando una mappa che mostra alcune sezioni del famoso quartiere del cinema.
Donald Trump ha ribadito che la "colpa" di quello che sta succedendo a Los Angeles è del governatore democratico Gavin Newsom. «Non ha fatto un buon lavoro», ha detto il presidente americano eletto parlando con i giornalisti dopo il suo incontro con i senatori repubblicani a Capitol Hill. Il tycoon ha definito gli incendi «una vera tragedia» e ha insistito che la responsabilità è di un "errore del governatore e dell'amministrazione".
Cinque persone sono morte e decine sono rimaste ferite nei quattro incendi che stanno bruciando attorno alla città di Los Angeles, con scene apocalittiche. Circa 80.000 persone hanno dovuto lasciare le proprie case e oltre 50.000 devono essere pronte a farlo nel caso la situazione peggiori. Più di mille case, negozi, ristoranti sono andati distrutti e 30.000 sono a rischio, mentre le fiamme restano indomabili a causa della tempesta di vento più violenta dell'ultimo decennio. Los Angeles si è svegliata sferzata da raffiche intense, che in alcune zone hanno raggiunto i 160 chilometri orari, sovrastata da un cielo rosso per le fiamme e da una colonna nera visibile anche a chilometri dalla costa.
A tratti, l'aria è carica di fumo e cenere. Se il focolaio che preoccupava di più ieri sera si sviluppava sulle colline a picco sull'Oceano di Pacific Palisades, l'oasi vip a ovest della metropoli, al risveglio c'è anche quello attorno ad Altadena a tenere gli abitanti della contea più popolosa d'America sulle spine. Scoppiato verso le 18.30 di martedì, a 50 chilometri a est dalla costa, ha già consumato 900 ettari di terreno e costretto a evacuare anche il Jet Propulsion laboratory, il prestigioso centro di ricerca della Nasa a Pasadena. È lì che sono morte due persone. Altri due roghi si sono accesi nella San Fernando Valley.
«Per ora non c'è nessuna possibilità di contenimento», le autorità lo hanno detto senza giri di parole. Il 'Palisades wildfire' è raddoppiato nella notte fino a coprire un'area di 2.000 ettari. Il livello di contenimento è ancora dello 0%: i 1400 vigili del fuoco dispiegati sul posto stanno aiutando migliaia di residenti ad evacuare ma non riescono a domare le fiamme finché il vento caldo e secco non si abbasserà abbastanza da consentire i voli di canadair e elicotteri con acqua e ritardanti. Per di più, i loro idranti sono rimasti a secco. «Siamo di fronte a un evento senza precedenti e il consumo d'acqua ha esaurito le scorte dei tre serbatoi da 4.000 litri ciascuno che forniscono l'area», ha detto il responsabile dell'acquedotto cittadino.