Dopo 16 mesi in carcere e 20 giorni ai domiciliari in Ungheria, l'insegnante accusata di aver aggredito alcuni neonazisti è rientrata a Monza. Il processo a Budapest è stato sospeso ma potrebbe proseguire
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Ilaria Salis è tornata in Italia. È arrivata ieri sera a Monza, dove abitano i genitori, che sono andati a prenderla in Ungheria dove si trovava ai domiciliari. È stata liberata dopo l'elezione al Parlamento europeo con Alleanza Verdi Sinistra.
La 39enne, detenuta per 16 mesi in carcere e per venti giorni ai domiciliari a Budapest, è stata fotografata in auto con i genitori. Dall'interno del veicolo ha accennato un sorriso, di fronte ai tanti giornalisti che affollavano l’ingresso di casa. Salis festeggerà in Italia lunedì il suo 40esimo compleanno.
«È finito un incubo», ha detto Roberto Salis, padre di Ilaria, dopo l'arrivo a Monza con la figlia. «Il viaggio è andato molto bene. Ilaria è molto stanca e provata. Ha avuto un periodo di carcerazione molto intenso e ha subito delle torture. Adesso ha bisogno di riposarsi, occorrerà un po' di tempo», ha aggiunto.
«C'è stata emozione. Ci siamo anche fatti una foto davanti al cartello di Monza, perché era una bella esperienza», ha raccontato ai giornalisti. E per il compleanno di Ilaria «faremo qualcosa», ha detto il padre rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se sia in programma una festa. «Ne dobbiamo fare due perché abbiamo quello dell'anno scorso»
«L'abbiamo riportata qua con tutte le fatiche che abbiamo fatto», ha aggiunto il padre, sottolineando che «rimangono da mettere a posto alcune cose perché comunque il processo è stato sospeso. Adesso dobbiamo fare in modo che venga cancellata questa accusa per cui Ilaria ritiene di essere innocente».
Le accuse e l'incognita immunità
La docente è accusata di aver aggredito alcuni partecipanti di una manifestazione neonazista a Budapest, i reati al centro del procedimento prevedono una condanna fino a 24 anni di carcere. Decisiva per la sua liberazione, è stata l'elezione al Parlamento europeo. Ma il procedimento a suo carico potrebbe proseguire. Se l'Ungheria chiederà la revoca della sua immunità da europarlamentare, come preannunciato dal capo di gabinetto del governo ungherese Gergely Gulyás, sarà il Parlamento europeo ad avere l'ultima parola.
E a Strasburgo cosa dicono? Il Parlamento Europeo «non commenta casi singoli. Al di là delle disposizioni generali stabilite dalla legge elettorale, l'immunità dei deputati europei è principalmente definita dalle leggi elettorali nazionali. Vi invito a rivolgervi alle autorità italiane. In base alle disposizioni vigenti, un candidato eletto eurodeputato beneficia delle immunità previste dall'articolo 9.2 del protocollo sui privilegi e sulle immunità, ma non commentiamo casi singoli», ha detto la vice portavoce capo del Parlamento Europeo Delphine Colard.