«Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche. La mia non vuole essere una polemica, ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia». È il messaggio che Daniele Mondello, papà di Gioele e marito di Viviana Parisi, ha lasciato ieri sera sulla sua pagine Facebook. «Nonostante il dramma che mi ha travolto - scrive - trovo doveroso ringraziare quanti mi hanno aiutato. Dedico un ringraziamento particolare al Signore che ha trovato mio figlio. Se non ci foste stati voi, chissà se e quando lo avremmo ritrovato».

 

Manca ancora la conferma ufficiale, che sarà data dal test del Dna, ma i resti ossei trovati a circa 200 metri dall'autostrada Messina-Palermo appartengano al piccolo Gioele, il bimbo di 4 anni scomparso sedici giorni fa insieme alla madre Viviana Parisi, 43 anni, poi trovata morta. I resti sarebbero stati straziati dagli animali selvatici che li avrebbero trascinati all'interno di una fitta radura, tra la boscaglia che circonda la zona, a circa 700 metri di distanza dal traliccio ai piedi del quale è stato scoperto il cadavere della donna. Il ritrovamento è avvenuto ad opera di un volontario, un carabiniere in pensione.

 

Il prelievo per il Dna è stato già eseguito sul padre del piccolo, che dovrà anche riconoscere i resti di indumenti trovati sempre ieri a un centinaio di metri dai resti e un paio di scarpette. L’esame autoptico sarà eseguito fra venerdì pomeriggio e sabato mattina.