Ansou Cissè, il “maratoneta del Papa” è un ragazzo senegalese di 19 anni, arrivato in Italia il 21 marzo 2017. È giunto a Roma, dopo una lunga peripezia, affrontando il deserto, il terrore libico e una traversata sul barcone. Ci aveva messo ben due anni per integrarsi e vivere una nuova vita al Cara di Castelnuovo del Porto (un comune della capitale). Ha imparato l’italiano ed ha coltivato la passione per lo sport, infatti non molto tempo fa gli è arrivata una convocazione inattesa, vista la sua bravura, che lo ha fatto entrare nell’Athletica vaticana, il team agonistico che rappresenta la Santa Sede nelle gare internazionali. Ma il sogno di Ansoù sembra sia destinato a spegnersi.

 

 

«Un giorno mi è stato detto – afferma il ragazzo – che devo abbandonare il Cara e tutti gli amici che ho lì. È come se mi avessero detto che la mia vita debba ripartire da capo, da zero». Con tanto dispiacere il “maratoneta del Papa” ha spiegato: «Al Cara ho avuto la fortuna di essere integrato, andando a scuola e di facendo parte di una squadra di calcio. Il Papa parla di pace e amore ed è così che dovrebbe essere il mondo. Correre nella sua squadra è una cosa bellissima: almeno nello sport non ci sono differenze di colore, di cultura e di fede».