Il 22enne paolano, già laureato in Economia e Finanza Internazionale, siederà nel Consiglio di Amministrazione dell’Università Bocconi a Milano, alla cui prima riunione è stato invitato a partecipare direttamente dall’ex Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti
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In un momento caratterizzato dal ritorno degli studenti nelle piazze e per le strade, a manifestare per rivendicare diritti e chiedere il supporto delle istituzioni, la valenza di un ruolo di rappresentanza utile a perorarne le istanze nelle sedi opportune, acquisisce maggiore rilievo se giunge all’esito di un’elezione democratica.
Candidato al Consiglio di amministrazione (CdA) dell’Università Bocconi di Milano, il paolano Guerino Figlino è stato eletto con un suffragio molto ampio, tale da poter essere definito un vero e proprio plebiscito, per di più ottenuto vestendo i panni dell’outsider, con una compagine elettorale - “Astra”, che lui stesso ha contribuito ad allestire – al suo primo confronto con le consultazioni studentesche.
Entusiasta per il successo, il giovane economista partito dalle sponde del tirreno cosentino, è già stato invitato alla prossima riunione del CdA bocconiano, con una lettera a firma dell’ex premier Mario Monti (presidente dell’ateneo fino al 2022, oggi alla guida dell’Istituto Javotte Bocconi Manca di Villahermosa), che ne ha accolto l’ingresso «con molte congratulazioni e viva cordialità».
«Tutti mi chiamano Gue, ho 22 anni e vengo da Paola, una piccola città sulla costa calabrese – così Guerino Figlino presentando se stesso – Il mio percorso in Bocconi si sta intensificando: dopo aver iniziato in BIEM, mi sono laureato in BIEF-Econ, sono attualmente iscritto ad ESS (Economic and Social Sciences) e sto correndo per il Consiglio di Amministrazione dell’Università Bocconi».
A proposito dell’impegno politico, il neolaureato ha aggiunto: «da quando bazzicava l’idea con qualche amico di fondare Astra è cambiato molto. Come qualcuno ha potuto notare, ero un ragazzo molto più introverso che estroverso, molto più tecnico che politico, molto più me che un costrutto sociale. In poco tempo ho cercato di preparami per essere pronto a fare quel passo in più che ritengo essere necessario dopo questi anni vissuti in Bocconi. Dopo una serie di esperienze che mi hanno formato, come le varie sfide da rappresentante di classe o lo scambio alla Cornell University, per varie motivazioni che non sto qui a riportarvi ero convinto di aver perso l’interesse verso la rappresentanza ed ero pronto a concentrarmi su me stesso. Purtroppo o per fortuna, come direbbe qualcuno, grazie a questi ragazzi che mi stanno supportando e stanno correndo per me ho capito che non avevo perso interesse verso la rappresentanza in sé ma verso una tipologia di rappresentanza sterile e abbandonata a sé stessa, che faceva nella maggior parte dei casi un passo avanti e due passi indietro. Ho avuto la borsa di studio ISU durante tutto il mio percorso in triennale. Ho ricevuto molto e ho sempre lottato per quanto concernesse questo piccolo spaccato di vita sociale in Bocconi. Ora, tutto è cambiato. Sono di nuovo disposto a lottare per l’intera comunità studentesca e per tutto quello che gli riguarda, con a fianco una squadra formidabile di 55 candidati in tutti gli organi collegiali costruita in meno di due mesi».