Il video del bacio tra la premier italiana e il magnate americano ha ingannato molti, ma i dettagli rivelano il trucco: volti troppo levigati, mani deformi e sfondi surreali. Ecco come scoprire se un video è fatto con l’AI
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Ma allora è davvero amore! Giorgia Meloni ed Elon Musk sembrano finalmente cedere all’evidente chimica che molti avevano già notato tra i due, lasciandosi andare a uno schiocco di labbra appassionato nella romantica cornice di Parigi. Questo almeno è ciò che hanno visto gli utenti che si sono imbattuti nel video virale del momento. Un bacio, un gesto che ha fatto sognare – o inorridire – migliaia di spettatori e che si è già candidato a diventare lo scoop gossip dell’anno.
Ma è davvero così? Certo che no. Dietro quelle immagini che sembrano troppo belle (o surreali) per essere vere, c’è il tocco dell’intelligenza artificiale. Siamo di fronte all’ennesimo deepfake, uno dei tanti che ormai si fanno largo nel mondo digitale confondendo, divertendo o preoccupando.
L’incontro tra la premier italiana e il magnate, avvenuto davvero a Parigi durante le celebrazioni per la riapertura di Notre-Dame, ha fornito l’occasione perfetta per un’operazione di questo tipo. Un video generato dall’IA, che ha illuso molti mostrando una realtà parallela. E come ogni deepfake che si rispetti, anche questo presenta i suoi classici difetti: dettagli imperfetti che, se osservati con attenzione, rivelano la natura artificiale del contenuto.
Innanzitutto, i volti dei due protagonisti sembrano sottilmente alterati. I tratti somatici appaiono diversi, più levigati del normale, quasi privi di quella texture naturale della pelle umana. Un primo campanello d’allarme per i più attenti, ma non l’unico. Ci sono anomalie anche nei movimenti: il braccio sinistro di Musk scompare e riappare magicamente dietro la spalla di Meloni, mentre una mano fluttuante spunta dal nulla prima di svanire senza lasciare traccia. Anche il contorno della scena tradisce il falso: sullo sfondo, le persone perdono definizione, i volti si deformano per brevi istanti, e l’intera composizione assume un’aura irreale.
Nonostante queste evidenze, molti utenti sui social sono rimasti inizialmente ingannati. «Ma davvero si sono baciati? È amore a Parigi?», ha commentato qualcuno, per poi ritrattare dopo aver scoperto l’inganno. Anche se, a dire il vero, il "quasi certamente AI" con cui alcuni hanno descritto il video lascia intendere che la magia dell’immagine sia stata difficile da abbandonare del tutto.
Non è la prima volta che l’IA viene usata per creare contenuti virali che sfidano il confine tra realtà e fantasia. Il bacio tra Meloni e Musk non è stato l’unico esperimento: un secondo video, anch’esso circolato online, riprende lo stesso tema e presenta gli stessi difetti. Mani deformate, volti innaturali, sfondi sfocati: elementi che sottolineano quanto sia difficile per l’intelligenza artificiale riprodurre scene completamente realistiche, nonostante i progressi tecnologici.
Rappresentare le mani, in particolare, rimane uno dei talloni d’Achille delle IA generative. Creare dita proporzionate e ben disegnate è un compito complicato, non solo per le immagini ma ancor di più per i video. Questo limite deriva dal modo in cui le IA vengono addestrate: i dataset utilizzati raramente includono una quantità sufficiente di dettagli sulle mani, che spesso sono un elemento marginale nei contenuti visivi. Anche il movimento delle labbra, noto come lip sync, può rivelare un deepfake, mostrando discrepanze tra i movimenti della bocca e le parole (nel caso di video con audio). A tutto questo si aggiungono espressioni facciali ripetitive o innaturali, palpebre che sbattono con una frequenza strana, e persino testi sfuocati o incompleti negli elementi di sfondo.
Ma i difetti tecnici non hanno fermato l’ironia sui social, dove molti utenti hanno giocato sulla “chimica” tra Meloni e Musk. Commenti scherzosi e meme hanno invaso X, il social di proprietà del miliardario, alimentando una narrativa che, per quanto assurda, ha trovato il suo pubblico. Tuttavia, casi come questo sollevano anche interrogativi più seri sul futuro della comunicazione digitale. Con l’avanzare della tecnologia, distinguere un video reale da un falso diventa sempre più difficile, e i deepfake si affermano non solo come strumento di intrattenimento ma anche come possibile minaccia alla disinformazione.
Il video del bacio a Parigi è un esempio lampante di come l’intelligenza artificiale possa essere usata per giocare con la realtà, creando storie che catturano l’attenzione e scatenano reazioni di ogni tipo. È un promemoria del potenziale di queste tecnologie, ma anche delle responsabilità che derivano dal loro utilizzo. Se oggi possiamo ancora scoprire un falso grazie a dettagli imperfetti, domani potrebbe non essere così semplice. Intanto, il bacio tra Meloni e Musk rimarrà un capitolo ironico e surreale nella lunga saga dei deepfake.