259 morti per selfie. Lo certifica uno studio pubblicato dal Journal of Family Medicine and Primary Care dell'All India Institute of Medical Sciences. Tanti sarebbero i decessi accidentali registrati nel mondo dal 2011 al 2017. Alla ricerca della “foto estrema”, quella per ottenere più like. Sprezzanti dei pericoli e della morte per  ottenere lo scatto-trofeo, a volte senza una ragione particolare ma per il desiderio spasmodico di comparire.

La moda dei selfie estremi

 

A “cadere” nella trappola, soprattutto molti giovani. In un sondaggio portato avanti da Skuola.net, emergono dati allarmanti: 13% degli intervistati ha provato almeno una volta a “confezionare” un selfie in situazioni poco sicure. Addirittura, l’11%  ha confessato di aver avuto imprevisti rischiosi. I fatti di cronaca parlano chiaro. Solo alcune settimane fa, a Sesto San Giovanni, nel Milanese, un 15enne è morto precipitando in una condotta di aerazione. Il ragazzo si era arrampicato per gioco insieme ad amici sul tetto del cinema del centro commerciale Sarca. Una foto sulle cascate in California, ha invece “ucciso”, un giovane israeliano. E poi i selfie sui binari con il treno in arrivo, folle “moda” che attraversa anche la nostra Penisola, da Nord a Sud.  

 

Al primo posto la morte per annegamento

Nella ricerca condotta dal noto istituto sono state trovate informazioni su 137 incidenti in tutto il mondo con 259 vittime. L'età media, quasi tre quarti persone di sesso maschile, è risultata di 22,9 anni mentre per quanto riguarda la provenienza al primo posto l’India, seguita da Russia, Usa e Pakistan. Al primo posto, la morte per annegamento mentre la seconda causa più frequente è risultato l'incidente con un mezzo di trasporto. Tra i casi segnalati cadute, incendi, scosse elettriche e persino, in otto casi, animali.