Dopo la stretta decisa dal Governo su ballo e movida, il Viminale scrive ai prefetti per invitarli ad organizzare i servizi sul territorio alla luce delle nuove prescrizioni. Intanto, però, i gestori ricorrono al Tar per chiedere l'immediata riapertura delle discoteche.
Il Silb Fipe, associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, ha deciso infatti di presentare un ricorso immediato al Tar del Lazio per la riapertura immediata delle aziende, ha anticipato all'Ansa Maurizio Pasca, presidente del Silb Filp.

 

Iniziativa che tenta di vanificare la decisione assunta dal Governo sulla base di due fattori: l'aumento continuo dei nuovi positivi (3.351 nell'ultima settimana, con picchi quotidiani che non si registravano da maggio) e la situazione negli altri Paesi europei, alle prese con numeri ancora più alti di contagiati. «Non possiamo vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati - ha sostenuto il ministro della Salute, Roberto Speranza -. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza».

 

Uno stop che ha fatto insorgere gli esercenti dei locali da ballo, che lamentano una perdita di 4 miliardi di euro per il settore.
«Il danno atteso dalla chiusura delle discoteche - ha spiegato il ministro - è grosso ma non vedo alternative, serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo». Non sono bastate però neppure le promesse di sostegno economico alle attività che registreranno perdite. Dall’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo l’opposizione è nette: «La discoteca - ha detto il presidente Maurizio Pasca - è un grandioso capro espiatorio». Infine, dunque, la decisione di ricorrere al Tar.