I presunti assassini del presidente haitiano, Jovenel Moise, sono stati arrestati dalla polizia. Lo rende noto il Segretario di Stato di Haiti. La polizia nazionale ha fatto sapere di aver ucciso quattro "mercenari" coinvolti nell'omicidio e di averne in custodia altri due. «Quattro mercenari sono stati uccisi, altri due sono stati fermati e sono sotto il nostro controllo - ha detto il direttore generale Léon Charles -. Tre poliziotti che erano stati presi in ostaggio sono stati liberati».

L'assassinio del presidente

Il presidente Moïse è stato assassinato da un commando armato ieri in piena notte nella sua abitazione. La moglie, Martine Moise, è rimasta gravemente ferita. 

Il premier ad interim Claude Joseph ha assunto la guida del Paese e, dopo aver riunito il Consiglio superiore della polizia nazionale, ha decretato lo stato d'assedio. Chiuso l'aeroporto internazionale di Port au Prince, la compagnia aerea haitiana Sunrise Airlines ha annunciato che «a causa della situazione attuale ad Haiti, tutti i voli sono annullati e rinviati fino a nuovo ordine, al fine di proteggere il personale, i passeggeri e gli equipaggi».
Joseph ha rivolto alla popolazione un appello alla calma dopo l'uccisione del presidente, chiarendo che spetta all'esercito e alla polizia far rispettare l'ordine e condannando «questo atto barbaro, disumano e atroce».

A uccidere Moise è stato un commando di elementi stranieri. Lo ha annunciato lo stesso Joseph, che in una nota ha ricostruito: «Verso l'una nella notte tra martedì 6 e mercoledì 7 luglio, un gruppo di individui non identificati, alcuni dei quali parlavano spagnolo, ha attaccato la residenza privata dal presidente della Repubblica e lo ha ferito mortalmente».

Al potere dal 2017

Jovenel Moise, 53 anni, era al potere dal febbraio 2017, dopo le dimissioni del suo predecessore Michel Martelly. Durante la sua presidenza, Moise ha dovuto affrontare accuse di corruzione e ondate di proteste antigovernative spesso violente. Moise aveva fortemente sostenuto il referendum costituzionale che si dovrebbe tenere a settembre e che è stato ampiamente contestato dall'opposizione e da molte organizzazioni della società civile. La Costituzione attualmente in vigore a Haiti è stata redatta nel 1987 dopo la caduta della dittatura di Duvalier e dichiara che «è formalmente vietata qualsiasi consultazione popolare volta a modificare la Costituzione mediante referendum».