Da quanto emerge dalle prime ricostruzioni, il corpo della 22enne sarebbe stato abbandonato sul bordo di una strada e lasciato rotolare in un dirupo. Ieri il ritrovamento in un canalone. Intanto proseguono le ricerche del ragazzo, in fuga ormai da una settimana
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Uccisa con diverse coltellate alla testa e al collo nonostante abbia tentato di difendersi fino alla fine. Così Giulia Cecchettin ha trovato la morte. Filippo Turetta forse è ancora vivo, in fuga ormai da sette giorni. L'epilogo, tragico ma da molti temuto, della scomparsa dei due ex fidanzati veneti è arrivato nella tarda mattinata di ieri, quando un'unità cinofila della Protezione civile che perlustrava un canalone tra Piancavallo e il lago di Barcis, in Friuli, ha individuato il corpo di una giovane donna. Indosso, gli stessi vestiti che Giulia aveva al momento della scomparsa.
Drammatico epilogo | Ex fidanzati scomparsi: ritrovato il corpo di Giulia Cecchettin, nessuna traccia di Filippo Turetta
Si sarebbe dovuta laureare giovedì scorso in Ingegneria biomedica, invece non tornerà più a casa. Il padre della 22enne Gino Cecchettin, assieme agli altri due figli Elena e Davide, è rimasti chiuso in casa tutto il giorno, solo un’uscita di pochi minuti per andare alla caserma dei carabinieri. È stato il procuratore di Venezia Bruno Cherchi a comunicare la notizia alla famiglia.
A dare una svolta alle indagini, giovedì mattina, in maniera casuale, le immagini della telecamera stradale a Piancavallo, rimasta ferma 4 giorni per manutenzione e appena rimessa in funzione. Il software aveva continuato a registrare e tra le registrazioni effettuate nella notte tra sabato e domenica è spuntata la Fiat Punto nera di Filippo Turetta. Poche ore prima altre telecamere di videosorveglianza nella zona industriale di Fossò, a pochi chilometri da Vigonovo, avevano registrato l'aggressione di Filippo a Giulia: prima la colluttazione, Giulia che veniva presa a calci mentre era terra mentre diceva «mi fai male», infine la macchina che ripartiva e la ragazza che tentava di allontanarsi, ma lui la colpiva alle spalle facendola finire di nuovo a terra e trascinava il corpo, apparentemente esanime, in auto. Sarà l'autopsia a stabilire se Giulia era già morta in quel momento o è stata uccisa in un momento successivo nel luogo in cui il corpo è stato ritrovato.
Sulle braccia e sulle mani della 22enne diverse ferite: Giulia ha cercato di difendersi fino alla fine. Nel luogo dell'aggressione i carabinieri avevano già da giorno repertato le chiazze di sangue, una ciocca di capelli, e un pezzo di nastro adesivo.
Intanto Filippo Turetta è finito nel registro degli indagati con una ipotesi di tentato omicidio che ora si tramuterà probabilmente in omicidio. «L'impostazione dell'indagine - ha detto il procuratore Cherchi - è cambiata con il ritrovamento del corpo; adesso faremo tutti gli accertamenti del caso, sarà disposta un'autopsia per accertare esattamente le cause della morte e quindi quegli accertamenti che sono “tutelati"».
Dalle prime ricostruzioni, pare che il corpo di Giulia sia stato abbandonato sul bordo di una strada e lasciato rotolare lungo un dirupo per una cinquantina di metri.
La notizia del ritrovamento del corpo ha fatto crollare il mondo addosso anche ai genitori di Filippo. L'avvocato del ragazzo, Emanuele Compagno, ha diffuso il loro appello al figlio: «Filippo, consegnati alle forze dell'ordine, così puoi spiegare cos'è successo».