Il gestore e la collaboratrice del Centro di assistenza fiscale sono accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Bastavano 200 euro per ottenere l’esito positivo della pratica
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I carabinieri della compagnia di Monreale, in Sicilia hanno eseguito due misure cautelari, emesse dal gip di Palermo e confermate dal tribunale del Riesame, agli arresti domiciliari nei confronti di un 40enne e di una 39enne indagati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Secondo quanto accertato dai militari il gestore e una collaboratrice di un centro di assistenza fiscale (Caf) monrealese, hanno prodotto una serie di attestazioni e documenti falsi, successivamente allegati alle pratiche per l'ottenimento del reddito di cittadinanza. Coloro che si rivolgevano ai due responsabili del Caf pagavano circa 200 euro per ottenere l'esito positivo della pratica.
I due arrestati, in base a quanto raccolto dagli investigatori, per recuperare il denaro dai debitori, li minacciavano e prospettavano la sospensione dei sussidi se non avessero saldato quanto pattuito. Nel corso dell'inchiesta sono stati individuati e denunciati 341 percettori del reddito di cittadinanza che si sono avvalsi del Caf pur non avendo i requisiti previsti dalla legge: hanno indebitamente ricevuto circa 2 milioni e 400 mila euro.