La rottura della fune traente sarebbe avvenuta a pochi metri dall’arrivo in stazione. Qui, la cabina inverte la rotta tornando indietro e sparendo dalla visuale. È questo quello che mostrerebbero le immagini delle videocamere di sorveglianza di quanto avvenuto domenica nella tragedia del Mottarone, costata la vita a 14 persone, tra cui i due fidanzati di Diamante, Serena Cosentino e Hesam Shahisavandi. All'origine di tutto potrebbe esserci un errore umano.

«La cabina era sostanzialmente arrivata al punto di sbarco, si vede che sussulta e torna indietro», ha spiegato il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, che ha visionato una piccola parte dei video. Lo stesso procuratore ha precisato però che non è stato possibile, dalle immagini, avere un quadro d’insieme in quanto la visuale è limitata alla zona dell'arrivo.

«L'ipotesi della “forchetta” fa parte degli accertamenti da fare. Dal video non si vede», ha aggiunto il magistrato, che con il pm Laura Carrera sta conducendo le indagini sull'incidente. «La “forchetta” - ha sottolineato - è un meccanismo che fa parte del sistema di blocco e sblocco della cabina e se sia stato inserito o meno dovrà essere accertato». Tra le ipotesi, infatti, c'è quella che a bloccare il funzionamento dei freni possa essere stata una dimenticanza. Un attrezzo, la "forchetta appunto, utilizzato per le prove a vuoto della funivia e che impedisce alle ganasce di scattare, che per errore potrebbe esser stato lasciato sulla funivia del quale, però, al momento non c'è traccia.

In Piemonte relazione in Consiglio regionale

Sulla tragedia ha anche relazionato in consiglio regionale l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi, affermando: «Il cavo che si è spezzato era stato revisionato poche settimane prima e non aveva dato segnali di pericolo, qualcuno ipotizza che nella nottata prima della tragedia i fulmini possono avere lesionato in modo non visibile all'occhio umano questi cavi. Ma il grosso problema riguarda i freni. È purtroppo possibile che il cavo si rompa, non è possibile che il doppio sistema frenante non si azioni».