Dopo una lunga malattia, all'età di 89 anni, oggi a Milano è morto Francesco Saverio Borrelli, l'ex magistrato che ha guidato il pool di Mani Pulite, l'inchiesta giudiziaria che ha segnato la fine della Prima Repubblica. 

«Resistere come su una irrinunciabile linea del Piave»

Borrelli era nato a Napoli il 12 aprile del 1930, era entrato in magistratura nel 1955 e quasi tutta la sua carriera si è svolta nelle aule del tribunale di Milano dove, salvo un anno a Bergamo, ha svolto ogni tipo di funzione: pretore, giudice fallimentare e poi civile, pubblico ministero, procuratore capo dal 1988 fino alla nomina di procuratore generale nel 1999.

Sposato con Maria Laura e padre di due figli, il primogenito Andrea è giudice civile a Milano. Tra i suoi interventi a difesa dell'indipendenza della magistratura resta celebre la frase pronunciata nel 2002, a pochi mesi dalla pensione: «Resistere, resistere, resistere come su una irrinunciabile linea del Piave».

«Francesco Saverio Borrelli era un capo che sapeva proteggere i suoi uomini, una persona che ha fatto la storia d'Italia». Così Francesco Greco, a capo della procura di Milano e considerato l'allievo dell'ex magistrato che guidò il pool di Mani Pulite, commenta la scomparsa di Borrelli.