È iniziato tutto con una brutta caduta, a novembre. La frattura del bacino e del femore che hanno costretto il Maestro a sospendere le date dei concerti. Ma con il passare dei mesi le voci sono andate via via inseguendosi. Nessuna apparizione in pubblico. Nessun messaggio da parte di un artista che è sempre stato un intellettuale impegnato e appassionato, e che in questo momento di buio scontro fra civiltà avrebbe sicuramente voluto alzare chiara la sua voce. Che fine ha fatto Franco Battiato? Perché non parla? Nessuno sembrava saperlo esattamente fino a ieri, quando su Twitter è apparso un post che ha lasciato perplessi molti utenti.

 

Roberto Ferri, intimo amico di Battiato, ha pubblicato sul social una poesia a lui dedicata che inizia con il verso "Ode all'Amico che fu e che non mi riconosce più" – intitolata "Prigionieri delle nostre solitudini". Ti ho visto rincorrere le parole e sfuggire stranamente dalle note, tutte volavano insieme ma sole e differenti e specifiche quote...» - recita il testo. Parole che lasciano pensare a un male capace di portare via i ricordi e i volti dalla memoria. Nessuna conferma, non arriva alcuna smentita, ma si teme che il Maestro possa essere affetto dal morbo di Alzheimer o da una qualche forma di demenza. «Rimani tranquillo caro che noi avremo Cura di te» conclude Ferri nel suo post. Anche se nessuno riesce a stare tranquillo pensando alla sorte di un artista che ha attraversato e interpretato le generazioni, i vizi e le virtù di una realtà in continuo e febbrile cambiamento e al contempo le pulsioni intime del cuore dell'uomo.