Russiagate, Conte in Senato ma a Salvini «interessa meno di zero»

Continua la sfida a distanza tra il leader della Lega e il presidente del Consiglio intervenuto ieri pomeriggio in Aula  per discutere dei presunti fondi russi alla Lega. Il ministro: «Un fantasy di spionaggio»

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di Redazione
25 luglio 2019
09:43

Le parole riferite dal premier Giuseppe Conte ieri pomeriggio in Aula al Senato sul caso dei presunti fondi russi alla Lega, al ministro degli Interni Matteo Salvini «interessano meno di zero». Così Salvini, ha commentato su Radio anch'io. Al centro della bufera politica la trattativa - ora al vaglio della Procura di Milano - in un hotel di Mosca, tra Gianluca Savoini – ex portavoce di Salvini e presidente dell’associazione Lombardia Russia – e altri due italiani che intermediano con tre russi riguardo un finanziamento di 65 milioni di dollari che sarebbe dovuto servire, tra le altre cose, a finanziare la campagna elettorale per le Europee 2019 della Lega.

Salvini: «Un fantasy di spionaggio in Russia»

«Mi alzo ogni mattina per andare al Viminale per lavorare - ha aggiunto -. Io finché posso far le cose sto al governo, se dovessi accorgermi che sto al governo per non fare le cose...».


«C'è un'inchiesta e buona caccia al tesoro che non c'è», ha detto in un altro passaggio parlando del cosiddetto 'Russiagate' italiano. Il vicepremier ha sminuito il caso parlando di un caso di «fantasy di spionaggio in Russia», «una storia dell'estate». «Ci pagano per far lavorare le persone, per sistemare strade e autostrade», ha sottolineato Salvini, aggiungendo che «ieri Conte al Senato ha detto quello che dico io da settimane. Non ho mai preso un rublo, vado all'estero per far politica non per far accordi commerciali. Incontrare ministri è il mio lavoro, per l'interesse nazionale italiano».

 

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