Il 22enne ha riferito alla polizia tedesca di aver vagato per giorni cercando di porre fine anche alla sua vita. In auto trovati un coltello, dei guanti e circa 300 euro in contanti. Dopo il sì della Germania all'estradizione, ministeri al lavoro per organizzare il rientro in Italia del giovane
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«Ho ammazzato la mia fidanzata». È quanto ha detto oggi Filippo Turetta confessando ai poliziotti tedeschi l’omicidio della sua ex, Giulia Cecchettin. «Ho vagato questi giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio».
Nell’auto usata dal 22enne per disfarsi della ragazza e per percorrere mille chilometri fino in Germania gli agenti hanno trovato e sequestrato un coltello che ora dovrà essere analizzato per capire se è quello usato contro la studentessa. Con il rapido sì della giustizia tedesca alla consegna all’Italia di Turetta, arrestato su mandato di arresto europeo, la macchina pubblica per riportarlo in Italia accelera. Da quanto si apprende, il ministero della Giustizia chiederà a stretto giro a quello dell’Interno di mettere a disposizione del personale per 'scortarlo in Italia' con un volo di linea.
Filippo aveva i vestiti con evidenti tracce di sangue quando è stato fermato dai poliziotti tedeschi. Inoltre, da quanto si apprende, il giovane aveva ferite alle mani e alle caviglie - da accertare il modo in cui se le è provocate - quando è stato fermato dagli agenti.
Un portavoce della polizia di Halle ha confermato che la Punto nera di Filippo Turetta è sempre sotto la custodia giudiziaria tedesca in un deposito in Germania e deve essere «nuovamente» esaminata. «L'auto si trova in custodia di polizia in Germania. Ce l'abbiamo noi e siamo in contatto con gli inquirenti italiani» per stabilire «quando l'automezzo verrà esaminato di nuovo a livello tecnico-criminale», ha detto un portavoce della polizia della città della Sassonia-Anhalt.
Oltre al coltello da cucina con una lama di dodici centimetri, probabilmente l'arma del delitto, un paio di guanti e un telefono cellulare sono stati trovati dalla polizia tedesca nella borsa di Turetta, all'interno della Punto nera fermata lungo l'autostrada vicino a Lipsia, riferiscono i quotidiani locali e nazionali. Nella vettura sarebbero state individuate anche tracce di sangue, presenti anche sulle scarpe e sui vestiti del 22enne. Sarebbero stati trovati infine circa 300 euro in contanti; altri accertamenti sono in corso sull'eventuale acquisto di una scheda Sim straniera per poter utilizzare il telefonino senza venire tracciato.