Il capo dello Stato parlando al corpo diplomatico accreditato in Italia fa presente: «Il bene comune più importante di ogni particolarismo»
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
«La concezione di un bene comune, più importante di ogni particolarismo, ci ha portato ad essere convintamente parte della Unione Europea, elemento imprescindibile della nostra stessa identità nazionale». Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al corpo diplomatico accreditato in Italia riunito nel cortile d'onore del Quirinale. L'inno d'Italia eseguito dall'orchestra dell'accademia nazionale di Santa Cecilia, un mega palco tricolore montato nel cortile d'onore del Quirinale con alle spalle il torrino. Durante l’appuntamento, ricordata anche Carla Fracci, la celebre danzatrice italiana recentemente scomparsa.
Le celebrazioni del 2 giugno
Si sono aperte così le celebrazioni alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel Cortile d'onore del palazzo del Quirinale. Il concerto, in onore del corpo diplomatico accreditato presso lo Stato italiano, è eseguito dall'orchestra diretta dal Maestro Jakub Hrusa.
«La terribile esperienza della pandemia e dei suoi effetti ha reso evidente la profonda interdipendenza dei destini dei nostri popoli: soltanto efficaci forme di coordinamento si sono dimostrate utili per contrastarla e sconfiggerla» ha proseguito Mattarella. «Questa cooperazione sostiene le opportunità offerte da una nuova stagione di ripresa e rinascita, civile ed economica. Un nuovo inizio per una comunità internazionale che voglia affrontare con successo le sfide della sostenibilità dei modelli di vita e della lotta alle disuguaglianze - ha aggiunto -. Mi permetto di invitare, a questo fine, a trovare le tante ragioni di un impegno condiviso, che non attenua le differenze, ma unisce gli sforzi di tutti contro i nemici dell'umanità».
«Un mondo di pace»
«Il progresso realizzato dalla Repubblica Italiana in questi settantacinque anni è stato straordinario. Ci ha accompagnato una condivisione di valori e di prospettiva con le numerose nazioni con cui abbiamo cooperato. È questa dimensione del multilateralismo - radicata nella nostra Costituzione - che ha espresso l'autentica vocazione del nostro Paese: contribuire a realizzare un mondo in pace, in cui i diritti della persona e dei popoli trovino piena attuazione, secondo regole assunte dalla comunità internazionale. Si tratta di diritti inalienabili e indivisibili. Ogni atto di forza contro di essi danneggia la causa della pacifica coesistenza e del sereno sviluppo di relazioni basate sul rispetto del diritto internazionale».
«La nascita della Repubblica Italiana, nel 1946, segnava anch'essa un nuovo inizio: la edificazione di una casa comune, basata sulla libera sottoscrizione di un patto di cittadinanza da parte dei cittadini e, per la prima volta, delle cittadine. Sulle macerie il popolo italiano, i popoli d'Europa, i popoli del mondo, si proposero di non ripetere gli errori del passato. Non sempre vi siamo riusciti. Ma la spinta alla rinuncia della guerra, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, è stata allora, e rimane, robusta e forte. È un disegno incompiuto, per il quale moltiplicare gli impegni comuni. Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica Italiana».