Prima ancora del caso dei pandori ci sarebbe stato quello delle uova di Pasqua. Le iniziative di beneficenza di Chiara Ferragni finiscono nel mirino di Selvaggia Lucarelli, che sul Fatto quotidiano commenta la vicenda Balocco e tira fuori «due operazioni precedenti molto simili sia nel 2021 che nel 2022».

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«Mi risulta difficile – scrive la giornalista a proposito del video di scuse dell’influencer milanese – credere che un’operazione commerciale fosse spacciata per beneficenza per “un errore di comunicazione” e perché “non ho vigilato abbastanza”». Parla di «distrazione recidiva» Lucarelli introducendo l’iniziativa pasquale portata avanti da Ferragni in collaborazione con Dolci Preziosi.

Le uova erano state presentate nel febbraio 2021 e nel febbraio 2022. «Sulla pagina del suo sito Blonde Salad – riporta l’articolo del Fatto – si legge: “Le uova di Pasqua Chiara Ferragni x Dolci Preziosi sosterranno il progetto benefico ‘I Bambini delle Fate’”, l’associazione fondata da Franco Antonello, papà di Andrea, il ragazzo con autismo spesso in tv».

Le uova, sottolinea Selvaggia Lucarelli, finirono sold out in tutti i supermercati sia nel 2021 sia nel 2022, «forse – scrive – anche grazie al solito equivoco»: «C’erano infatti post di Ferragni come: “Ci tengo molto a questo progetto perché sostiene ‘I bambini delle fate’” o “Anche quest’anno Chiara Ferragni e Dolci Preziosi sostengono ‘I Bambini delle Fate’ con delle nuove uova”. Noto anche che nei post c’è il solito hashtag #adv».

«Lo schema sembra identico a quello dei pandori per cui è stata multata: lei si fa pagare come testimonial, dalla sua comunicazione si deduce che la beneficenza sia legata alla vendita dei dolci, le testate e i consumatori capiscono questo, nessuno chiede rettifica per titoli come “Il ricavato andrà all’associazione” e il gioco è fatto», si legge nell’articolo a firma di Lucarelli.

La giornalista del Fatto scrive di aver telefonato all’imprenditore che ha acquisito Dolci Preziosi, Franco Cannillo, il quale avrebbe negato qualsiasi tipo di correlazione tra le vendite delle uova e la donazione all’associazione, precisando che Chiara Ferragni sarebbe stata pagata «per aver ceduto la sua immagine»: «Noi abbiamo fatto una donazione, per lei non era da contratto», avrebbe risposto Cannillo alle sollecitazioni di Lucarelli.

Il compenso, per aver prestato la propria immagine, sarebbe stato – secondo quanto dichiarato dall’imprenditore – «500.000 euro nel 2021 e 700.000 circa nel secondo anno». Cannillo, riporta il Fatto, avrebbe aggiunto: «Poi ha chiesto una cifra esorbitante e non abbiamo più chiuso il contratto».

La giornalista avrebbe poi incalzato chiedendo il perché di quel “Sosteniamo I Bambini delle fate” sul cartoncino delle uova. «”Sosteniamo” – è la replica di Cannillo riportata dal Fatto – non vuol dire che se compri vai a sostenere la beneficenza. Significa che noi abbiamo fatto una donazione e lo comunichiamo. Sensibilizziamo!».

«Replico che però l’operazione era ambigua – scrive ancora Lucarelli – e che i giornali hanno scritto “il ricavato va a I Bambini delle fate”, e Cannillo risponde che non lo ha notato e che quello che ha comunicato autonomamente Ferragni non lo riguarda».

La giornalista fa un passaggio successivo con Franco Antonello, fondatore dell’associazione destinataria della beneficenza. «Noi abbiamo stretto un accordo con Dolci Preziosi, loro volevano scrivere che la donazione era legata alle vendite, noi ci siamo rifiutati e abbiamo permesso di usare l’espressione “Sosteniamo i Bambini delle fate”», è la dichiarazione riportata dal Fatto.

La donazione sarebbe stata di 12mila euro il primo anno e 24mila il secondo. Cifre ben al di sotto di quelle che Ferragni avrebbe ricevuto per aver prestato la sua immagine alla campagna. Al proposito, Antonello, dopo aver precisato di non aver mai avuto contatti con l’influencer, avrebbe commentato: «Mi stupisce che abbiano dato 700.000 euro per il testimonial e 12.000 euro per il sociale, è una vergogna».

Intanto, secondo quanto scrive Selvaggia Lucarelli, Chiara Ferragni avrebbe provveduto a cancellare dai suoi social i post con l’iniziativa delle uova pasquali.