Viaggiava ad almeno 70 chilometri l'ora, in un punto in cui il limite è di 50, Angelika Hutter, l'automobilista tedesca 32enne che giovedì scorso ha ucciso tre persone, tra cui un bimbo di due anni, a Santo Stefano di Cadore, falciandole con la propria vettura. È quanto conferma il video acquisito dai carabinieri di Belluno da un autofficina che mostra l'Audi nera sfrecciare a velocità palesemente forte in un tratto rettilineo alcuni secondi prima del terribile impatto.

I militari hanno anche raccolto le parole di un testimone che ha visto la donna litigare furiosamente con una persona, salire in macchina e ripartire sgommando pochi attimi prima del tragico epilogo. Una delle ipotesi che non viene esclusa è che l'investimento della famigliola di Favaro Veneto (Venezia) possa essere stato deliberato, frutto di una rabbia incontrollata. Ad avvalorare questa tesi la mancanza di qualsiasi segno di frenata, il fatto che in quel punto la strada fosse rettilinea e che i militari, che anche oggi hanno compiuto un sopralluogo per ulteriori verifiche, non abbiamo accertato alcun segno di sbandata prima del punto di impatto.

Angelika Hutter, che è risultata negativa ai test di alcol e droga, sarà sentita probabilmente lunedì dal gip di Belluno per l'interrogatorio di garanzia. Alla guida di un'Audi, ha falciato, mentre passeggiavano sul marciapiede, Mariagrazia Zuin, 64 anni, suo genero Marco Antoniello, di 48, e il nipote Mattia di due anni, morto all'ospedale. Con loro c'era la moglie di Antoniello, Elena Potente (42), che ha riportato ferite non gravi.

Intanto a Santo Stefano di Cadore è stato proclamato per lunedì il lutto cittadino e tutte le feste e sagra locali sono state annullate. «È una tragedia non solo di una famiglia ma di tutta la comunità: ci stringiamo attorno a quella famiglia letteralmente decimata e dall'altro lato chiediamo che ci sia la verità», ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia. «Delle notizie che abbiamo alcune sono assolutamente inquietanti - ha aggiunto alludendo alle informazioni che riguardando la guidatrice tedesca - e quindi confidiamo nelle magistratura perché sia chiarita la dinamica e si capisca fino in fondo quale sia stata la motivazione, ovvero la responsabilità di questo incidente».