Il 54enne è accusato assieme alla figlia 17enne e ad altri due complici di aver torturato e ucciso la moglie e i due figli minori: secondo i periti avrebbe agito in uno stato di delirio religioso. Nei prossimi giorni lascerà il carcere per un istituto psichiatrico
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Incapace di intendere e di volere. È il responso dei giudici su Giovanni Barreca, reo confesso della strage di Altavilla Milicia, in Sicilia, avvenuta l’11 febbraio scorso. La decisione è stata presa dal magistrato sulla base della perizia redatta dai consulenti della Procura di Termini Imerese.
Barreca, un muratore di 54 anni, è accusato insieme alla figlia diciassettenne e ad altri due complici, Sabrina Fina e Massimo Candente, di aver torturato e ucciso la moglie Antonella Salamone e i due figli, Kevin ed Emanuel, rispettivamente di 16 e 5 anni.
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Secondo i periti, l'imputato avrebbe agito in uno stato di delirio religioso, convinto di dover liberare le vittime da una presunta possessione demoniaca. Attualmente, Barreca è difeso dall'avvocato Giancarlo Barracato e si trova nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. Nei prossimi giorni verrà trasferito in una Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), struttura sanitaria dedicata a individui con disturbi psichiatrici. In attesa dell’assegnazione, sarà ospitato temporaneamente in un altro centro adatto.
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Anche la figlia diciassettenne di Barreca potrebbe essere sottoposta a una valutazione psichiatrica. Attualmente imputata di omicidio plurimo e soppressione di cadavere, la giovane comparirà davanti al giudice del tribunale per i minorenni di Palermo, che si pronuncerà sull'opportunità di un esame da parte di esperti psicologi e psichiatri nella prossima udienza.