Annunciata la nascita della criptomoneta di casa Facebook: denominata Libra, la nuova valuta permetterà di pagare e di trasferire denaro su Messenger, WhatsApp, Facebook e altri 70 partner, che entreranno nel progetto a breve. A darne notizia lo stesso Mark Zuckerberg, che ha svelato inoltre che la moneta planetaria verrà lanciata nella prima metà del prossimo anno e verrà gestita dall’organizzazione indipendente e non-profit Libra Association, con sede a Ginevra, in Svizzera, radunando i 28 partner più influenti.

La moneta universale

Una moneta che sarà universale, simile per tecnologia al Bitcoin, ma che ci metterà nelle condizioni di accedere più facilmente ai servizi delle app o trasferire somme di denaro ai nostri cari.
"La missione è creare una infrastruttura finanziaria globale che serva a miliardi di persone in tutto il mondo - scrive lo stesso Zuckerberg - Vogliamo rendere facile per tutti inviare e ricevere denaro proprio come accade con le nostre app per condividere istantaneamente messaggi e foto". Il tutto sarà possibile con la tecnologia della blockchain.
Utilizzabile nella vita di tutti i giorni, la Libra sarà molto più performante rispetto al Bitcoin, le cui fluttuazioni sono selvagge e le dinamiche poco chiare. Forti implicazioni anche sul piano economico e sul fattore regolamentazione: Mark punta, infatti, a diffondere la sua moneta a oltre due miliardi di persone, quelle contenute nel suo social principale, coinvolgendo soprattutto gli utenti restii ad affidare le proprie risorse economiche alle banche. Un miliardo e 700 milioni di persone senza conto in banca, ma con in tasca uno smartphone e la possibilità di scegliere la Libra. Inevitabile sarà, quindi, la nascita di leggi apposite per regolamentarla.


Nel 2020 avremo più risposte rispetto alla questione, per il momento abbiamo le parole rassicuranti di David Marcus, ex presidente di PayPal, assunto da Zuckerberg nel 2014, che ha concepito il progetto Libra, descrivendo la nuova moneta come: “Facile, veloce, stabile, sicura”.
Tantissime le aziende che stanno aderendo al progetto Libra, accanto alle app di messaggistica più famose: eBay, Uber, Lift, Spotify, Booking, Iliad, Vodafone e tante altre avranno la possibilità di arrivare a quel pubblico senza un conto ma con interesse ad aderire ai loro servizi.


Origine del nome

La Libra prende il nome dall’unità di misura di origine romana libbra, che in latino significa bilancia. Parola francese per la libertà e segno astrologico della giustizia, tramite essa "Le persone saranno in grado di spedire, ricevere, spendere e proteggere i loro soldi – spiega ancora Marcus - grazie ad un sistema finanziario globale più inclusivo”.


Sicurezza e controllo

L’azienda Facebook ha fondato una sussidiaria, Calibra, che servirà a offrire servizi come portafogli digitali per conservare, inviare e spendere le Libre, oltre a condurre controlli di conformità sui clienti che desiderano utilizzare Libra, tramite processi di verifica e di antifrode comuni tra le banche. La consociata condividerà i dati dei clienti soltanto con Facebook o con soggetti esterni previo consenso. In "casi limitati" dove è necessario.
Nelle decisioni del consorzio, ogni membro ha diritto di voto sulle decisioni sostanziali riguardanti la rete di criptovaluta e le imprese devono investire almeno dieci milioni di dollari per aderirvi. Facebook non prevede di mantenere un ruolo diverso dagli altri già dall'avvio nel prossimo anno.


I competitor

Si attendono, adesso, le reazioni di altri colossi come Amazon e Apple, che già usufruiscono di loro sistemi di pagamenti online. Altro terremoto interesserà le banche private fino alle centrali, quest’ultime non possono mettere parola su una criptovaluta planetaria né possono sperare in un guadagno.
Libra sarà una rivoluzione su scala planetaria, che verrà gestita unicamente da Facebook e dai suoi partner. Siamo in attesa delle risposte delle altre aziende in merito.