L'ordine è stato disposto dai pubblici ministeri nell'ambito di un'inchiesta che ipotizza il reato di inquinamento ambientale
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I carabinieri del Nucleo operativo ed ecologico di Lecce ieri si sono recati negli uffici e nelle sedi dello stabilimento siderurgico di Taranto per dare seguito a un ordine di acquisizione di documenti relativi alle emissioni, in particolare in zona cokeria e rispetto al benzene, che è stato disposto dai pubblici ministeri Mariano Buccoliero e Francesco Ciardo. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
L'iniziativa rientra, a quanto si apprende, nell'ambito di una inchiesta che ipotizza i reati di inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose.
Negli ultimi mesi sono stati registrati diversi picchi periodici di benzene, segnalati da Arpa Puglia, anche se non è stato superato il valore soglia fissato dalla norma. Proprio a causa di questi fenomeni il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci firmò il 22 maggio dello scorso anno una ordinanza di fermo dell'area a caldo in mancanza di interventi sulla riduzione delle emissioni. Dopo il ricorso di Acciaierie d'Italia e Ilva in As la questione è finita all'attenzione del Tar di Lecce, che ha concesso la sospensiva e ha ulteriormente rinviato ogni determinazione in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia europea sul tema del danno sanitario connesso ai livelli di inquinamento da benzene.