Erdogan: «La Turchia non cederà sul no all'adesione alla Nato di Finlandia e Svezia». Trovata una quarta fossa comune a Mariupol
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Evacuati oltre 260 soldati dall'acciaieria Azovstal di Mariupol, assediata per settimane dalle forze della Russia. Finora, 53 militari feriti evacuati nella notte sono arrivati nella città di Novoazovsk, controllata dai russi, a una cinquantina di chilometri da Mariupol. I soldati sono stati portati in ospedale. Altri 211 combattenti evacuati dall'impianto saranno portati a Olenivka, attraverso corridoi umanitari, e lì scambiati con prigionieri di guerra russi, ha reso noto il ministero della Difesa di Kiev. Nell'acciaieria restano ancora dei combattenti, non è chiaro in che numero.
«Speriamo di poter salvare i nostri ragazzi», perché l'Ucraina «ha bisogno di eroi vivi, e penso che ogni persona giudiziosa capirà queste parole». Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, citato dall'agenzia Ukrinform, confermando l'avvio dell'evacuazione dei militari che per 82 giorni hanno difeso l'acciaieria Azovstal a Mariupol. All'operazione, ha aggiunto Zelensky, partecipano l'esercito ucraino e l'Intelligence in collaborazione con la Croce rossa e l'Onu.
Il conflitto in Ucraina continua mentre la Nato apre le porte a Finlandia e Svezia. Stoccolma chiederà ufficialmente l'adesione alla Nato: lo ha annunciato la premier svedese Magdalena Andersson parlando di una nuova "era" per il Paese scandinavo. «Il governo ha deciso di informare la Nato del desiderio della Svezia di diventare membro dell'Alleanza», ha dichiarato in una conferenza stampa. Il ministro della Difesa svedese, Peter Hultqvis, sarà negli Stati Uniti mercoledì per incontrare il capo del Pentagono, Lloyd Austin. Al centro dei colloqui a Washington ci saranno la «domanda di adesione alla Nato della Svezia, l'aggressione della Russia contro l'Ucraina, la situazione della sicurezza in Europa e i rapporti bilaterali». La Turchia «non cederà» sul no all'adesione di Finlandia e Svezia alla Nato. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Raid russi su Severodonetsk, nella regione orientale ucraina di Lugansk, hanno provocato oggi almeno 10 morti. Lo ha riferito il governatore locale Serhiy Haidai, citato da Unian. «Al momento è estremamente difficile controllare l'area a causa di nuovi bombardamentI», ha aggiunto.
Emerge una quarta fossa comune a Mariupol, nei pressi del cimitero centrale della città. A denunciarlo è Radio Svoboda, che ha analizzato foto satellitari della società americana Maxar a partire da una denuncia dei giorni scorsi del consigliere del sindaco Petro Andrushchenko. La sepoltura di massa appare composta da due trincee, una delle quali lunga oltre 30 metri, che sarebbero state scavate già a inizio marzo.
17 maggio
10.04 - La ministra degli Esteri svedese ha firmato questa mattina la domanda di adesione alla Nato
La ministra degli Esteri svedese, Ann Linde, ha firmato questa mattina la domanda di adesione della Svezia alla Nato: lo riporta la Cnn. La firma rappresenta il passo formale di Stoccolma verso l'ingresso nell'Alleanza.
9.49 - Cremlino: «L'esistenza stessa della Russia è irritante per l'Occidente»
«L'esistenza stessa della Russia è irritante per l'Occidente, il mondo occidentale è pronto a fare di tutto perché la Federazione non viva come vuole. Gli Stati Uniti si comportano in maniera ostile nei confronti della Russia». Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dimitrij Peskov secondo quanto riporta l'Agenzia russa Tass. "Il Paese perde la sua sovranità se non difende fermamente i suoi interessi", ha aggiunto, "la Russia è sicura della sua vittoria e del raggiungimento degli obiettivi prefissati, è sicura che tutto andrà bene".
9.30 - «27.900 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione»
Sono almeno 27.900 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione: lo rende noto l'esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito indica che dopo 83 giorni di conflitto si registrano anche 201 caccia, 167 elicotteri e 436 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.235 carri armati russi, 578 pezzi di artiglieria, 3.009 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 97 missili da crociera, 198 lanciamissili, 13 navi, 2.109 tra veicoli e autocisterne per il trasporto del carburante, 90 unità di difesa antiaerea e 43 unità di equipaggiamenti speciali.