Tra le vittime anche otto italiani. Il velivolo è scomparso dai radar sei minuti dopo la partenza avvenuta poco prima delle 9 di questa mattina
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Un Boeing 737 della Ethiopian Airlines con 157 persone a bordo si è schiantato mentre era in volo tra Addis Abeba e Nairobi, in Kenya. Lo riferiscono la Bbc e Al Jazeera. L'incidente è avvenuto questa mattina alle 8,44 ora locale, poco dopo il decollo da Addis Abeba, ha fatto sapere la compagnia aerea. Il velivolo è scomparso dai radar sei minuti dopo la partenza, in un'area che dista 48 chilometri dalla capitale etiopica. A bordo c'erano otto membri dell'equipaggio e 149 passeggeri. Il premier etiopico, Abiy Ahmed, nel comunicare che ci sono vittime, ha inviato «le più profonde condoglianze a quanti hanno perso propri cari». Otto, le vittime italiane.
Le vittime italiane
Volontari, funzionari dell'Onu, figure politiche provenienti dal mondo della cultura. Si delinea, con il passare delle ore dallo schianto dell'aereo diretto in Kenya e precipitato in Etiopia, il quadro relativo alle vittime italiane dell'incidente.
A bordo del volo si trovava Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, e assessore ai Beni culturali della Regione Sicilia. Tusa - che e' stato anche Sovrintendente del Mare della Regione - era diretto in Kenya, per un progetto dell'Unesco. Nel 2018 era stato chiamato a ricoprire l'incarico di assessore regionale ai Beni culturali, al posto del critico d'arte Vittorio Sgarbi.
Il mondo delle ong piange almeno quattro vittime, tra cui Paolo Dieci, presidente di Link 2007, associazione di coordinamento consortile che raggruppa alcune tra le piu' importanti Organizzazioni non governative italiane. Appartenevano alla onlus Africa Tremila, invece, associazione di Bergamo, Matteo Ravasio, commercialista e tesoriere della città lombarda, Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani che risiedono ad Arezzo. Africa Tremila e' un'associazione di volontari che opera nei Paesi in via di Sviluppo realizzando programmi umanitari a breve e medio termine. Dieci risiedeva a Roma, da cui provengono altre due vittime, che lavoravano per il World Food Programme dell'Onu: la trentenne Maria Pilar Buzzetti, che si stava recando a Nairobi per la conferenza sul clima organizzato dalle Nazioni Unite e Virginia Chimenti, funzionaria consulente del Budget officer dell'organizzazione. Infine, sul volo viaggiava Rosemary Mumbi.