Intervista all’inviato che ha vissuto la notte del voto nel quartier generale del presidente eletto: «Il tycoon è senza freni: se ne fregherà di ciò che succede nel mondo»
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Una chiacchierata con Iacopo D. Luzi, giornalista di Voice of America, divisione spagnola e inviato presso il quartier generale di Donald Trump a West Palm Beach in Florida. Iacopo è corrispondente dalla Casa Bianca per Voice of America Spanish e ha seguito tre elezioni presidenziali. Ci ha raccontato, in diretta, il 6 gennaio 2021, quando era al Campidoglio il giorno nel quale i sostenitori di Trump hanno tentato di sovvertire l’esito delle elezioni. Di lui si dice che è una delle poche persone “capaci di spiegare il complesso sistema elettorale americano in meno di un minuto”.
Notte particolare con sentimenti contrastanti: da testa a testa con Harris lievemente avvantaggiata stando anche a ultimi sondaggi a vittoria schiacciante Trump. Come l’hanno presa da West Palm Beach?
Sembrava che avessero vinto la coppa del mondo. Caroselli nelle strade, bandiere, clacson al passare davanti a ogni giornalista, manco fossimo stati il nemico. Tipo a dire: “alla faccia vostra”. Grande festa dentro il convention center dove ha parlato Trump e una sensazione generale di tripudio. Per molti, aspettato, visto che i sondaggi interni al partito davano una vittoria netta per i repubblicani.
Il discorso della vittoria di Trump è stato totalmente diverso da 8 anni fa. Le apparenze ingannano. Ora è un Trump con esperienza. Che ti aspetti da lui?
Mi aspetto che faccia ciò che ha promesso: deportare milioni di persone senza documenti, mettere tariffe alle importazioni per “tutelare i prodotti e la produzione americane” e fregarsene di ciò che succede nel mondo. E questa volta non avrà freni, visto che si circonderà di gente fedele a lui e che non gli dirà mai di no, come fecero molti membri della sua prima amministrazione.
Questi sono gli ultimi 4 anni di Trump alla Casa Bianca, in ogni caso. Come risponderà il partito Repubblicano, deve riorganizzarsi o continuare su questa linea? Ci sarà un nuovo Trump?
Il partito non cambierà. Semmai diventerà ancora più a immagine e somiglianza di Trump, visto che anche il congresso è tutto rosso, a meno di sorprese nella Camera dei Rappresentanti (dove lo scarto in termini di seggi è minimo, ndr). Fra quattro anni, vedremo magari JD Vance candidato, che è un Trump in miniatura. È il partito di Trump, fine. Non dei repubblicani. E magari potrebbe essere persino capace di cambiare la Costituzione e cercare un terzo mandato. Tutto è possibile.
Una domanda personale ora. Che notte è stata per te, considerato che sei alla terza presidenziale? Hai avuto sia Trump che Biden alla Casa Bianca, da inviato. Cosa ti aspetti, in poche battute, da questa seconda amministrazione Trump?
L’ho vissuta con incredulità. Sapevo che era possibile una vittoria di Trump ma credevo che il buon senso avrebbe prevalso. Così non è stato. Perché in fondo questa è l’America di Trump, che rappresenta i sentimenti e i pensieri della maggioranza delle persone. Ha persino vinto il voto popolare. Detto ciò, mi aspetto il caos. Come fu la prima volta ma questa volta senza nessun freno inibitorio e senza il pensiero di cercare un nuovo mandato. Sarà Trump e le sue idee all’ennesima potenza.