Lo sviluppo dell'Africa ma anche i conflitti in Ucraina e Medio Oriente al centro del summit nella location di Borgo Egnazia, in provincia di Brindisi. La premier: «Tanto lavoro da fare»
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«C'è molto lavoro da fare, ma sono certa che arriveremo a risultati concreti». Prende ufficialmente in via il 50esimo vertice del G7. La premier Giorgia Meloni è arrivata nella location di Borgo Egnazia dove ha luogo il summit. Tra ulivi secolari e un colonnato di tradizionale pietra bianca salentina, la presidente del Consiglio ha firmato il logo del G7 Italia, per poi accogliere i leader che prendono parte al vertice.
L’arrivo dei big
La prima ad arrivare tra i 'Grandi' è la presidente della Commissione Ue uscente Ursula von der Leyen, che Meloni ha salutato con un sorriso e una formale stretta di mano, seguita dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Subito dopo sono arrivati Rishi Sunak - con lui scambio di battute e risate - e il cancelliere tedesco Olaf Scholz: anche con il leader tedesco lo scambio è stato all'insegna di sorrisi e scambi divertiti. A seguire sono arrivati il premier giapponese Fumio Kishida, il canadese Justin Trudeau, ed Emmanuel Macron. Tra il Presidente francese e la premier sorrisi di circostanza e formale cordialità.
Joe Biden, arrivato in ritardo sulla tabella di marcia, ha poi scambiato un caloroso abbraccio con la premier tra baci e sorrisi. Nell'attesa del presidente americano, Meloni intanto si è concessa un selfie con fotografi e cameraman schierati dietro il cordone per la tradizionale foto di famiglia. Qualche operatore ha scherzato con lei: «Presidente, ora deve taggarci tutti», «taggo tutti - ha scherzato lei - famo il post più lungo della storia».
Meloni ai leader: «G7 non fortezza chiusa ma offerta di valori»
«L'Italia ha scelto di ospitare il summit dei leader in Puglia e questa non è stata una scelta casuale. La Puglia è una regione del Sud d'Italia e il messaggio che noi vogliamo dare è quello di rafforzare il dialogo con le nazioni del Sud globale, perché questa terra è storicamente un ponte tra Occidente e Oriente, è una terra di dialogo al centro del Mediterraneo», le parole della presidente del Consiglio aprendo la prima sessione dei lavori del summit.
Il simbolo del G7, ha continuato la premier, «è un ulivo secolare, con le sue radici solide, le fronde rivolte al futuro e tra le fronde 7 olivi che sono il simbolo delle nostre nazioni che cooperano insieme sulle sfide globali». Tra gli obiettivi della presidenza italiana c'è quello di «valorizzare quel che ci unisce, rafforzare la nostra collaborazione e saper dialogare con tutti, perché il G7 non è una fortezza chiusa in se stessa che deve difendersi da qualcuno, ma un'offerta di valori che noi apriamo al mondo per avere come obiettivo quello di uno sviluppo condiviso», ha sottolineato.
I temi del summit, l'agenda della premier
Aprendo la prima sessione dedicata ad ‘Africa, cambiamento climatico e sviluppo’, Meloni ha quindi indicato i temi al centro del summit. «Sono molti - ha esordito - i punti all’ordine del giorno dei nostri lavori, avremo modo di discutere molto e approfonditamente in un programma che è diventato parecchio denso. Parleremo delle crisi in atto, a partire da Ucraina e Medio Oriente, costruiremo sui lavori della Presidenza giapponese avanzando sulla necessità di creare catene di approvvigionamento solide e controllabili. Su quella che è probabilmente la sfida più complessa del nostro tempo, cioè l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa. Chiaramente con la necessità di cogliere le opportunità governandone i rischi». Tra i temi al centro del vertice, anche i flussi migratori.