Battaglia senza quartiere in campagna elettorale: dai candidati visioni divergenti su quasi tutti i temi chiave. Unico punto in comune la politica anticinese
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Una battaglia senza quartiere, con toni sprezzanti provenienti dall’estrema destra al punto da diffondere fake news sugli immigrati di Haiti che mangiano i gatti. Donald Trump e Kamala Harris hanno presentato visioni divergenti su politica estera, diritti civili e relazioni internazionali, con temi che spaziano dalla posizione sulla guerra in Israele, ai conflitti in Russia e Ucraina, fino a questioni come l’aborto e la politica contro la Cina.
Trump si schiera con Israele, criticando aspramente la proposta di Harris di sostenere un cessate il fuoco, che considera un vantaggio per i miliziani. Il tycoon afferma che, se fosse stato presidente, avrebbe evitato il conflitto tra Israele e Hamas costringendo le parti a firmare nuovi “accordi di Abramo”. Contestualmente sostiene una vittoria netta di Israele nel conflitto, anche senza delineare cosa intenda per “vittoria”.
Harris, dal canto suo, difende il diritto di Israele di difendersi, ma sottolinea l’importanza di proteggere i civili palestinesi e favorisce un approccio diplomatico, pur senza limitare l’uso della forza da parte di Israele
Sulla guerra tra Russia e Ucraina, Harris e i democratici sostengono la necessità di assistenza all’Ucraina per contrastare l’invasione russa, mentre Trump preferirebbe un approccio isolazionista e ha messo in dubbio l’impegno dell’amministrazione Biden, senza escludere del tutto il supporto finanziario all’Ucraina.
Il vero tema caldo della campagna elettorale è l’aborto. Harris ribadisce il supporto al diritto di scelta, appoggiando legislazioni che proteggano l’accesso ai servizi per l'interruzione di gravidanza e alla contraccezione. Trump, al contrario, è a favore di limitazioni più rigorose, promuovendo leggi restrittive a livello statale e sostenendo l’abolizione di un diritto già sancito che considera una “vittoria della vita”. Punti in comune? La politica anticinese, sebbene Trump abbia promesso di intensificare le sanzioni e le barriere commerciali come parte della sua politica “America First".
Fondamentali, per catturare i voti degli elettori più integralisti, Byron Donalds e Alexandria Ocasio-Cortez. Il primo è un alleato di Trump e membro della Camera dei Rappresentanti, supporta la sua visione conservatrice, specialmente sulle posizioni forti contro la Cina e il controllo delle frontiere. D’altra parte, la deputata progressista e “figlioccia” del socialista Bernie Sanders, sostiene Harris, appoggiando la sua visione inclusiva sui diritti civili e la sua attenzione verso i problemi sociali ed economici degli Stati Uniti.