Ma il ministro dell’Immigrazione australiano Hawke può ancora intervenire e decidere in autonomia di cancellare di nuovo il visto
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Novak Djokovic può rimanere in Australia e giocare gli Australian Open. È il risultato dell’udienza davanti alla corte federale presieduta a Melbourne dal giudice Anthony Kelly. Djokovic, no vax, era arrivato in Australia con un visto giudicato irregolare per l’esenzione al vaccino. Il governo australiano ha accettato di revocare la decisione iniziale con cui aveva cancellato il visto del tennista, confinato per giorni al Park Hotel di Melbourne, ora lasciato dall’atleta, che recupera passaporto e effetti personali.
Il governo ha riconosciuto di non aver fornito di non aver fornito a Djokovic sufficiente tempo, dopo la cancellazione del visto, per fornire una spiegazione supplementare. "Irragionevole". Così il giudice Kelly ha valutato la decisione di invalidare il visto si legge sull'Herald Sun. In teoria, il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke può ancora intervenire direttamente e decidere in autonomia di cancellare di nuovo il visto. Tale decisione riporrebbe con ogni probabilità la vicenda in tribunale.
Secondo il fratello di Djokovic, non è finita qui. Le autorità australiane sarebbero orientate a impugnare la decisione del giudice e a ribadire il divieto di ingresso del tennista. «È stata una grande sconfitta per le autorità australiane e per questo accusano il colpo», osserva il fratello Djordje Djokovic.