Stanno andando avanti le ricerche del piccolo Giole, il bambino di 4 anni scomparso con la madre il 3 agosto scorso, dopo il ritrovamento del cadavere di Viviana Parisi ieri nei boschi di Caronia, a 500 metri dall'autostrada. Gli investigatori, esaminando le registrazioni delle videocamere di sorveglianza e ascoltando testimoni, vogliono appurare cosa abbia fatto la donna nei venti minuti trascorsi tra la sua uscita nel casello autostradale di Sant'Agata di Militello e il suo rientro in autostrada, dove poi ha avuto un incidente con l'auto da cui è scesa camminando col bimbo in braccio lungo l'autostrada e facendo perdere le sue tracce. Gli inquirenti ieri hanno sequestrato nell'area dov'è stata trovata Viviana Parisi un traliccio che regge cavi dell'energia elettrica per capire se la donna possa essersi gettata dall'alto dopo essere salita sull'impalcatura. 

Le ipotesi investigative

Sono "almeno tre le ipotesi investigative" sulla morte di Viviana Parisi, la dj di 43 anni trovata morta ieri nei boschi di Caronia (Messina). Ne sono convinti gli inquirenti che stanno indagando, in particolare, su "22 minuti di buco" da quando la donna è uscita in auto dalla A20 da Sant'Agata di Militello e poi è rientrata in autostrada.

La prima è che Viviana Parisi, che si era allontanata da casa dicendo al marito che andava a Milazzo per comprare delle scarpe al figlio, "abbia prima ucciso il figlio e poi si sia suicidata, dopo avere nascosto il cadavere del piccolo". Un'altra ipotesi è che la dj "avesse un appuntamento con qualcuno che poi l'ha uccisa insieme con il figlio Gioele". Infine, la terza ipotesi è che la donna abbia prima consegnato il figlio a qualcuno e poi si sia tolta la vita.