Dibattito nel Governo in merito alle soluzioni da adottare sui debiti della pubblica amministrazione. Ma quali sono i rischi nella creazione di una moneta parallela?
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Nuovi mal di pancia nel Governo. Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria boccia senza mezzi termini i minibot proposti dalla Lega per pagare i debiti arretrati della Pubblica Amministrazione. «Questa è una cosa che sta nel loro programma: il ministero dell'Economia ha girato un parere negativo», afferma Tria a margine del G20 finanziario di Fukuoka, in Giappone. «Penso che in un'interpretazione, quella del debito, non servono. Nell'altra (valuta alternativa, ndr), ovviamente, si fanno i trattati e quindi non possono essere fatti», ha aggiunto Tria, condividendo i giudizi del presidente della Bce, Mario Draghi che sull'argomento aveva chiuso lapidario: «I minibot o sono valuta, e quindi sono illegali, oppure sono debito, e dunque lo stock del debito sale».
Che cosa sono i minibot?
Ma cosa sono tecnicamente i minibot? Si tratta di un surrogato di titolo di stato che non viene assegnato in un'asta del Tesoro con un rendimento deciso dal mercato ma si tratta di un titolo infruttifero e privo di scadenza. Inoltre mentre i titoli di stato sono oramai dematerializzati, il minibot è destinato alla circolazione cartacea, con un'imitazione cromatica e di formato delle regolari banconote in euro. Anche per questo gli operatori di mercato lo hanno definito un passo verso l'uscita dell'Italia dall'euro specie dopo che una mozione approvata in maniera bipartisan dalla Camera (poi ripudiata dal Pd) li ha indicati come una possibile alternativa per pagare i debiti della Pubblica Amministrazione. Ma sia la Banca d'Italia che la Banca Centrale Europea hanno avvisato dei rischi nella creazione di una 'moneta parallela'.
Confindustria critica
«Sui minibot siamo in linea con Draghi, perché significa debito pubblico», queste invece le parole del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell'assemblea della Federazione Gomma Plastica. «Il problema - ha aggiunto - è che noi non possiamo più realizzare debito pubblico, salvo che lo facciamo per investimenti nella logica degli eurobond, da concordare con gli altri Paesi».
Critico anche il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Alessio Rossi, che nelle tesi esposte al 49mo convegno a Rapallo ha commentato: «Pensare che il problema del debito pubblico sia risolvibile con i minibot è come provarci con i soldi del Monopoli».
Per Giorgetti e Salvini una «possibile soluzione»
Il Ministro risponde quindi così a distanza al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che a proposito della proposta di istituire i minibot si era così esposto: «Tutte le soluzioni nuove sono contestate, non dico che siano la Bibbia, ma sono una proposta per accelerare i pagamenti, una delle possibilità, una delle soluzioni: ma la strada maestra è quella della crescita».
«Spero che le agenzie di rating ci permettano di dare da mangiare agli italiani». Queste le argomentazioni di Matteo Salvini, negando che i mini-bot sarebbero una moneta alternativa. «Le monete alternative le usiamo al Monopoli. Però - ha detto ancora - qua c'è emergenza di pagare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti di famiglie e imprenditori. Sono decine di miliardi di euro che già sono debito dello Stato, quindi in che forma restituirli è tutto da valutare e ci stiamo ragionando. Al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia non piace lo strumento dei mini-bot? A me piace quello che piace agli italiani». Questa la risposta secca del vicepremier Salvini, a margine di un comizio a Paderno Dugnano (Mi).