È ancora in fase di sperimentazione ma a breve potrebbe divenire una realtà in tutte le carceri italiane: i detenuti della Casa Circondariale di Bari potranno presto utilizzare un indirizzo mail per inviare e ricevere messaggi. Il progetto si chiama ‘Collegamail’ ed è stavo avviato dalla società cooperativa, Radici Future Produzioni, per sostenere la diminuzione della distanza che nella vita quotidiana della persona reclusa influenza i rapporti col mondo “esterno”, quali la famiglia, il proprio avvocato difensore, le istituzioni ed altro.

 

Il primo passo sarà dunque la creazione di un unico indirizzo di posta (mail) da cui si inoltreranno e su cui saranno convogliate tutte le mail dirette ai detenuti. Il progetto nasce da una convenzione con il Prap di Puglia e Basilicata ed è patrocinato dall'ufficio del Garante dei detenuti.

Nel 2017 “Zeromail” dal carcere di Bollate

"Zeromail" è il servizio di invio e ricezione delle mail per i detenuti del carcere di Bollate, gestito dalla cooperativa sociale Zerografica. Partito il primo febbraio 2017, ha già permesso l'invio di migliaia di email: il detenuto scrive il suo messaggio su un foglio, ogni giorno uno dei detenuti della cooperativa passa nelle celle a ritirare le lettere, che vengono scansionate e inviate entro il giorno dopo. La risposta del destinatario segue il processo inverso: viene stampata, chiusa in busta e consegnata al detenuto.