Un lungo applauso, con gran parte dell’Aula in piedi. Dopo la giornata di ieri al Senato, che ha decretato la fine del Govreno, l’accoglienza riservata oggi a Mario Draghi dalla Camera dei Deputati accresce la sensazione di disorientamento. Il premier, poco fa, si è presentato a Montecitorio per una brevissima comunicazione: «Chiedo di sospendere la seduta perché mi sto recando dal presidente della Repubblica». Basta, non altro. Il premier quindi è salito al Quirinale dove presenterà, per la seconda volta in meno di una settimana, le sue dimissioni a Sergio Mattarella.

C’è stato però il tempo per una battuta. Dopo l’applauso della Camera, Draghi ha ringraziato: «Grazie per questo – ha detto rivolto ai deputati -, anche il cuore di un banchiere viene usato qualche volta». L’allusione è alla barzelletta che recentemente ha raccontato nel corso di un incontro con la stampa estera. Una storiella autoironica che parla di un malato di cuore che deve subire un trapianto, al quale i medici chiedono di sceglie tra il cuore di un giovane forte e quello di un vecchio banchiere. «Scelgo quello del banchiere - risponde il paziente ai medici stupiti – perché di certo è stato usato poco». La seduta riprenderà alle 12.

Il film di ieri al Senato

Il passaggio ieri in Senato ha di fatto sancito la fine dell'esecutivo guidato dall'ex numero 1 della Bce. La risoluzione Casini su cui il premier aveva posto la fiducia è passata al Senato con soli 95 voti a favore, senza il sostegno di Forza Italia, Lega e M5S che non hanno partecipato al voto.

I voti contrari sono stati 38 e nessun astenuto. Molto basso il dato sulla presenza in aula: solo 192 senatori, mentre i votanti sono stati 133. Il quorum è stato garantito dalla presenza in aula dei senatori 5Stelle che, tuttavia, non hanno votato. Sono invece usciti dall'Aula i senatori di Lega e Forza Italia.

21 LUGLIO

17.48 - Mattarella ha sciolto le Camere

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

«Come ufficialmente comunicato - ha detto il capo dello Stato - ho firmato il decreto di scioglimento per indire nuove elezioni entro 70 giorni come previsto. Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l'ultimo atto. La situazione politica ha condotto a questa decisione. La discussione il voto e la modalità hanno reso evidente l'assenza di prospettive per una nuova maggioranza».

«Davanti alle Camere - ha evidenziato Mattarella - ci sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell'interesse del Paese. A queste esigenze - ha aggiunto - si affianca l'attuazione nei tempi concordati del Pnrr. Né può essere ignorata l'azione di contrasto alla pandemia».

Il decreto di scioglimento sarà consegnato ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.Il premier Mario Draghi è giunto al Quirinale per controfirmare, come prevede la prassi costituzionale, il decreto di scioglimento delle Camere che sarà firmato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.

L'articolo 88 della Costituzione citato nel comunicato del Quirinale recita: "Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse". L'incontro con Casellati e Fico ha dunque come oggetto la valutazione sullo scioglimento delle Assemblee parlamentari.

 

13.02 - Di Maio: «La crisi è colpa di Conte e Salvini»

«Siamo di fronte all'ennesima crisi di governo che vede protagoniste due persone: Giuseppe Conte e Matteo Salvini, che hanno deciso di bloccare e colpire l'agenda riformatrice del governo Draghi». Così il ministro degli Esteri e leader di Insieme per il futuro, Luigi Di Maio 

12.20 - Possibile dichiarazione di Mattarella dopo incontro con Casellati e Fico

Nel pomeriggio le consultazioni al Quirinale dei presidenti delle Camere, poi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe fare una dichiarazione sull'esito della crisi di governo alla luce delle dimissioni del premier Mario Draghi. La presidente del Senato Elisabetta Casellati è attesa al Quirinale alle 16,30, il presidente della Camera, Roberto Fico, alle 17. Si avvia così il percorso costituzionale che porterà allo scioglimento delle Camere.

11.55 - Mario Draghi non torna alla Camera

Mario Draghi, secondo quanto si apprende, non tornerà in aula alla Camera alla ripresa dei lavori. Dovrebbe riunirsi invece nel pomeriggio un Cdm per la determinazione degli affari correnti.

10.12 - Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è dimesso

Dopo aver incontrato il presidente Mattarella al Quirinale, è ora a palazzo Giustinani per incontrare la  presidente del Senato Elisabetta Casellati.

9.18 - Draghi è arrivato al Quirinale 

Il premier pronto a consegnare nelle mani di Mattarella il suo mandato 

9.05 - Discorso lampo di Draghi alla Camera

«Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato chiedo di sospendere la seduta per recarmi dal presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni». Lo dice il premier Mario Draghi intervenendo alla Camera.

La diretta dalla Camera