Mascherine Ffp2 sugli autobus, estensione del super green pass ad altre categorie (dipendenti pubblici e ristoratori), feste di piazza annullate e Capodanno senza concertoni o fuochi d'artificio. Sono queste alcune delle misure più stringenti che il Governo potrebbe varare entro giovedì.

Il premier Mario Draghi, ieri, ha spiegato che «ancora c'è da lavorare e essere attenti: in cabina di regia questa settimana passeremo in rassegna eventuali provvedimenti in vista delle vacanze di Natale. Non c'è ancora nulla di deciso. Aspettiamo fino a mercoledì o giovedì dati di sequenziamento per vedere come avanza la variante Omicron».

In attesa delle decisioni che dovrebbero arrivare da Palazzo Chigi, molte regioni italiane corrono ai ripari e anticipano le mosse del governo, varando strette territoriali per contenere il contagio dalla nuova variante Omicron. Non ancora in Calabria, però, dove con le nuove regole potrebbe essere a rischio il concerto di fine anno di Aiello, in programma a Rende.

Intanto, dalla Lombardia alla Sicilia, governatori e amministratori locali firmano ordinanze e provvedimenti per evitare i sempre più pericolosi assembramenti estendendo a tutto il territorio le restrizioni già in vigore lungo le strade dello shopping, particolarmente affollate durante il periodo festivo.

A Roma annullato concertone di Capodanno

Il Lazio si prepara all’obbligo delle mascherine all’aperto dappertutto e non solo nei luoghi affollati. Nell'ordinanza del presidente Nicola Zingaretti, che entrerà in vigore il 23 dicembre e durerà un mese, sarà anche raccomandato l'uso delle protezioni di tipo Ffp2 sui mezzi pubblici, dove è comunque già in vigore l'obbligo. A Roma, dove è stato annullato il tradizionale concertone di Capodanno, alcune strade potrebbero essere transennate per evitare assembramenti e canalizzare il deflusso di turisti e romani che affollano le strade del centro: sabato, ad esempio, un tratto di via del Corso è stato temporaneamente chiuso.

Mascherine obbligatorie in centro a Milano

In altre città come Padova, Treviso e Venezia, sono stati proibiti anche i fuochi d'artificio. Resterà in vigore fino al 31 dicembre, invece, il provvedimento del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che per primo ha introdotto l'obbligo dell'uso delle mascherine nelle zone del centro. Ma il primo cittadino si è detto pronto ad estendere la misura in tutta la città. «Vediamo come va, se servisse lo possiamo fare - ha detto -. Sono in contatto con la Moratti e con Fontana sempre, faremo quello che ci diranno e lo faremo come sempre senza aspettare troppo e senza cullarci in troppi dubbi e pensieri».

In Campania vietate le feste di piazza

Una stretta rigorosa è quella decisa dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che ha vietato feste in piazza sia a Natale che a Capodanno. Stop anche alle feste scolastiche, di laurea e compleanno nei locali al chiuso che - ha detto De Luca - «continuano irresponsabilmente». Il governatore, inoltre, ha invocato controlli "seri" invece di quelli a suo dire «inadeguati» dei giorni scorsi. A Napoli, il neosindaco Gaetano Manfredi ha firmato ormai un mese fa l'ordinanza per che regolamenta il senso unico pedonale di via San Gregorio Armeno, la strada degli artigiani dei celebri pastori presepiali.

Le restrizioni in Veneto

Nel Veneto, tornato in giallo, il governatore Luca Zaia ha anticipato i tempi firmando nei giorni scorsi un'ordinanza che ha reintrodotto le misure previste dalla nuova zona, compreso l'obbligo della mascherina all'aperto. Tra le nuove disposizioni, il presidente ha anche disposto la sospensione dei rientri in famiglia degli ospiti delle Rsa e il tampone obbligatorio ogni 4 giorni, invece che 10, per gli operatori sanitari.

Natale con limitazioni da Torino a Parma

A Torino, dove è stato reintrodotto l'obbligo della mascherina all'aperto, è saltato il mercatino di Natale di piazza Castello mentre a Bolzano da tempo si è deciso che alla tradizionale fiera natalizia si accede solo con braccialetto e Green pass. Bologna ha deciso di dare un "segnale di prudenza" annullando il Concertone di piazza Maggiore. Ma in Emilia-Romagna sono molte le altre città che hanno preso la stessa decisione. Niente feste in piazza a Parma e Reggio Emilia, mentre Rimini, orfana del concertone, manterrà eventi diffusi in città e dj set con ingressi probabilmente contingentati. A Firenze, infine, sono scattati i sensi unici pedonali nelle aree di maggior afflusso per lo shopping.