La variante sudafricana del covid, battezzata Omicron dall'Oms, è una 'variante di preoccupazione': «Ha un ampio numero di mutazioni, alcune delle quali preoccupanti. Gli elementi preliminari suggeriscono un aumentato rischio di reinfezione con questa variante in confronto ad altre varianti di preccupazione», spiega l'Organizzazione Mondiale della Sanità in relazione alla variante B.1.1.529 al termine della riunione del panel di esperti che ha esaminato i dati disponibili sul mutante.

Classificata come "preoccupante".

Sulla base delle prove disponibili, la variante sudafricana del virus Covid potrebbe essere associata a una trasmissibilità molto elevata, a un indebolimento dell'azione dei vaccini ma non a un'infezione più grave. Lo scrive l'Ecdc nel suo rapporto settimanale sulle malattie trasmissibili. Ma, avverte l'Agenzia Ue con sede a Stoccolma, si tratta di informazioni preliminari: un rapporto specifico e con informazioni più aggiornate sulla variante Nu è atteso nelle prossime ore.

«Sulla base delle prove disponibili - si legge nel rapporto settimanale dell'Ecdc - è probabile che questa variante sia associata a una trasmissibilità molto elevata e a una significativa fuga immunitaria. Finora, non ci sono prove di cambiamenti nella gravità dell'infezione». Per oggi è prevista una riunione del gruppo consultivo tecnico dell'Oms sull'evoluzione del virus per discutere della variante; successivamente l'Ecdc deciderà sulla sua riclassificazione.

Omicron, task force allo Spallanzani

L'istituto Spallanzani ha costituito una task force «per analizzare i dati che afferiscono a livello internazionale e predisporre il sequenziamento dei ceppi a fini di sorveglianza virologica». «Grazie all'intervento del ministero degli esteri, l'isituto si è messo in contatto con l'ambasciatore italiano in sud Africa, Paolo Cuculi, che sta facilitando i contatti con il Nicd sudafricano - prosegue lo Spallanzani - la task force avrà a breve una call internazionale direttamente con gli esperti del Nicd per discutere i dati e confrontarsi con le misure da adottare».

«Sono stati visionati e discussi i primi dati resi disponibili dal network di sorveglianza del Sud Africa», rende noto l'istituto Spallanzani. «Si è tenuta una call di confronto tra la Direzioni dell'Istituto e del Nicd (Istituto Nazionale delle Malattie Infettive del Sud Africa) - prosegue lo Spallanzani - Nel corso della conversazione si è concordato l'avvio di un tavolo di consultazione permanente tra i due Istituti, a partire da lunedì prossimo, al fine di monitorare l'andamento della diffusione della variante e le misure di contenimento da adottare».

Omicron, le parole del ministro Speranza

«Sarebbe da irresponsabili non essere preoccupati. La fase non è semplice. I numeri ci dicono che è in corso un'ondata piuttosto significativa» in alcune aree dell'Europa, anche se l'Italia ha numeri migliori, e oggi «si è decisa una linea di massima prudenza». «Oggi l'Europa ha funzionato». Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di Zapping, su Rai Radio1, sulla nuova variante sudafricana e sul blocco dei voli. «Nel mondo ci sono 100 casi ma la cercheremo con maggiore insistenza». 

Omicron, primo caso in Europa

Ma c'è un primo caso in Europa: in Belgio, sarebbe una giovane donna adulta che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto attraverso la Turchia. Non aveva alcun collegamento con il Sudafrica o con qualsiasi altro paese del sud del continente africano. La paziente aveva una carica virale elevata al momento della diagnosi. Non era vaccinata né era stata infettata in passato.