Sono in lieve calo rispetto a sabato i contagi per Covid 19 in Italia. In 24 ore sono stati registrati 2.578 nuovi casi (sabato erano stati 2.844). Ma è minore anche il numero di tamponi effettuati: 92.714, circa 26mila in meno rispetto al giorno prima. Il totale dei contagiati dall'inizio dell'emergenza sale a 325.329. In calo il numero delle vittime: 18 in un giorno, per un totale di 35.986 (ieri erano state 27). Il maggior numero di nuovi positivii, che si rileva in tutte le regioni, si registra ancora in Campania (+412), seguita da Lombardia (+314) e Veneto (+261).

La mascherina all’aperto

L'obbligo di indossare la mascherina all'aperto in tutta Italia «è una delle ipotesi che stiamo valutando. Ci sarà un passaggio parlamentare martedì e il governo farà le sue scelte solo dopo il passaggio parlamentare», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione 'Mezz'ora in più' di Rai 3. Anche se «non abbiamo i numeri di casi degli altri Paesi europei», ha rilevato il ministro, «ora siamo in una fase di crescita significativa del contagio». Per questo «vanno conservate e rafforzate le tre regole fondamentali e una di queste sicuramente riguarda le mascherine, il cui uso è fondamentale, veramente decisivo».

Il caso Juve-Napoli

«È già deciso che Juve-Napoli non si giocherà. Ma parliamo troppo di calcio, lo dico con rispetto anche nei confronti di un pezzo di economia del Paese: so che intorno al calcio ci sono interessi - ha detto ancora -e tante persone che vanno rispettate. Le cose importanti in questo momento però sono altre: è il lavoro degli ospedali e dei sanitari e l'attenzione alle nostre scuole, che sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese. Un po' meno calcio e un po' più scuola, se possibile».

Le scuole aperte

I numeri relativamente ai casi finora segnalati nelle scuole «sono ancora assolutamente sostenibili». «Siamo intorno al migliaio di scuole nelle quali si sono registrati dei casi, ci sono stati pronti interventi da parte dei dipartimenti territoriali e delle aziende sanitarie. Quello che stiamo provando a ricostruire è una nuova relazione organica e non episodica fra il Servizio sanitario nazionale e il sistema scolastico».

 

E ancora: «Vogliamo tenere le scuole aperte. Finora nelle scuole si sono registrati un migliaio di casi, ma è del tutto evidente che ce ne saranno molti altri nelle prossime settimane. Proveremo a essere il più veloci possibile» nell'intervenire. «Stiamo investendo risorse come non è mai avvenuto nella storia recente, nè soprattutto sulla sanità. Abbiamo messo più soldi in cinque mesi che negli ultimi cinque anni e tanti altri ne dobbiamo ancora investire», ha aggiunto infine il ministro.