«Il modello adottato in questi mesi ha funzionato e ci ha consentito di affrontare la seconda e terza ondata senza un lockdown generalizzato, ma con specifiche misure territoriali. Ora, nella nuova fase, caratterizzata dal forte avanzamento della campagna di vaccinazione e dai miglioramenti dovuto alle misure adottate, lavoriamo con l'Iss e con le regioni per adeguare il modello immaginando una maggiore centralità di indicatori quali l'incidenza e il sovraccarico dei servizi ospedalieri». Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, da quanto si apprende, nel suo intervento nella riunione con le Regioni.

Il ministro ha inoltre sottolineato che si è «impegnati a salvaguardare l'uso di sistemi di allerta precoci che possano consentire interventi adeguati e tempestivi sempre differenziando tra diversi territori».

La proposta delle Regioni

«Abbiamo fatto al Governo la nostra proposta per la revisione degli indicatori decisionali e abbiamo offerto la massima disponibilità ad un'ulteriore interlocuzione». Così Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, che aggiunge: «Il nostro auspicio è che si arrivi entro questa settimana, ad una proposta condivisa Governo-Regioni che vada in questa direzione. Un'intesa che andrà comunque considerata come una proposta transitoria che tiene conto degli attuali meccanismi, ma che va collocata in un'ottica di superare definitivamente il sistema delle zone se le condizioni di diffusione del virus lo permetteranno».

Le Regioni hanno chiesto inoltre al Governo l'istituzione immediata di un tavolo tecnico per valutare le proposte sulle modifiche ai parametri di valutazione del rischio del contagio: l'obiettivo è aggiornare il sistema di monitoraggio e controllo in linea con l'evoluzione della pandemia, garantendo ai territori la necessaria tutela da repentini declassamenti, dovuti a indicatori poco rilevanti in termini di impatto reale sul sistema sanitario, anche in vista della stagione turistica.