Le schede bianche sono state 323, i voti dispersi 9, le schede nulle 10. Ottava fumata nera in 11 mesi da parte del Parlamento riunito in seduta comune per l'elezione di un giudice della Corte costituzionale. 

La maggioranza puntava su Francesco Saverio Marini - il costituzionalista "inventore" del premierato - ma, senza accordo con l'opposizione, non era certa di ottenere i tre quinti dei voti degli aventi diritto. Quindi ha optato ancora per la scheda bianca.
Il centrosinistra - dal Pd a +Europa, passando per M5s, Iv e Azione - non ha partecipato al voto.

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Scambio di accuse tra i due fronti. La maggioranza accusa le opposizioni di fare «propaganda». «Fin qui si sono rifiutati di dialogare su una delle massime garanzie costituzionali. Sono loro a fare l'Aventino. Li abbiamo fermati, ora speriamo nel dialogo», replica la segretaria del Pd Elly Schlein.

A dicembre intanto scadranno i mandati di altri tre giudici costituzionali di nomina parlamentare: il presidente Barbera e i vicepresidenti Modugno e Prosperetti.