Giuliano Amato al vertice della Corte Costituzionale: un'altra tappa della sua lunga e brillante carriera nelle istituzioni. Alla Consulta siede dal settembre del 2013, quando l'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo nominò giudice costituzionale; sette anni dopo, nel 2020, è diventato vicepresidente della Corte e, da oggi, fino al prossimo settembre, ne sarà il presidente. Un'elezione, la sua, non solo e non tanto legata al criterio dell' anzianità, ma piuttosto al suo alto profilo, anche internazionale.

Torinese, 84 anni da compiere il prossimo maggio, Il "dottor Sottile" è una delle figure più autorevoli del nostro Paese, il cui nome, nelle ultime settimane, è rimbalzato più volte nel 'tam-tam' sui papabili al Quirinale: costituzionalista, docente universitario, membro del Parlamento per 18 anni, esponente di spicco del Psi nella prima Repubblica, è stato per due volte presidente del Consiglio (tra il 1992 e il 1993 e ancora tra il 2000 e il 2001).

A Palazzo Chigi è stato anche sottosegretario alla presidenza del Consiglio nei governi Craxi I e Craxi II. E ancora: due volte ministro del Tesoro (1987-1989 e 1999-2000), ministro delle Riforme (1998-1999) e ministro dell'Interno nel secondo governo guidato da Romano Prodi tra il 2006 e il 2007.

Amato è stato anche tra il '94 e il '97, presidente dell'Antitrust. Ha poi presieduto la Commissione internazionale sui Balcani nel 2003-2005 ed e' stato vicepresidente della Convenzione sul futuro d'Europa nel 2002-2003. Honorary Fellow dell'American Academy of Arts and Science e della Real Academia de Ciencias Morales y Politicas, è stato Presidente della Scuola Superiore S. Anna e dell'Istituto Treccani.

È Presidente onorario del Centro Studi Americani di Roma e Presidente della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili, oltre che direttore scientifico del quadrimestrale "Mercato, Concorrenza e Regole", edito da Il Mulino.