«Sacchi di banconote» sarebbero stati trovati nel corso delle perquisizioni della polizia giudiziaria nell’abitazione della vicepresidente dell'Eurocamera Eva Kaili, ora agli arresti. È quanto riportato dal quotidiano belga L'Echo. Il dato chiarirebbe anche il perché Kaili sia stata arrestata nonostante l'immunità parlamentare. Secondo il regolamento interno del Pe l'immunità, infatti, decade in caso di flagranza di reato.

La vicepresidente del Pe accusata insieme ad altre persone, tra le quali 4 italiani, di essere stata pagata per influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo

Il quotidiano L'Echo, inoltre, scrive che sarebbe stato arrestato anche il padre di Kaili, colto anche lui in flagranza di reato. A prescindere dall'esito dell'inchiesta, per l'esponente socialista greca si rende concreta la possibilità che perda il seggio di vicepresidente.

L'ex eurodeputato Antonio Panzeri «è sospettato» di essere intervenuto «politicamente con i membri» che lavorano al Parlamento Europeo «a beneficio di Qatar e Marocco, contro il pagamento». Lo si legge in uno degli atti dell'indagine di Bruxelles per «corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere». Nel documento è scritto che comunque vige la «presunzione di innocenza».

La commissione di garanzia di Articolo Uno Lombardia ha sospeso Antonio Panzeri dall'anagrafe degli iscritti. In carcere sono finite anche sua moglie e sua figlia.

«Il Parlamento europeo si schiera con fermezza contro la corruzione. In questa fase non possiamo commentare le indagini in corso, se non per confermare che abbiamo collaborato e collaboreremo pienamente con tutte le autorità giudiziarie e di polizia competenti. Faremo tutto il possibile per aiutare il corso della giustizia». Lo scrive in un tweet la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola.