L'operazione è scaturita dall'indagine condotta dai carabinieri di Torre del Greco e della Dda partenopea. Dettagli saranno forniti durante la conferenza stampa del procuratore Nicola Gratteri, prevista in mattinata
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Dalle prime luci dell'alba i carabinieri della compagnia di Torre Del Greco stanno dando esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare (sei arresti in carcere e uno ai domiciliari) emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea a carico di 7 persone.
Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati di scambio elettorale politico-mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e detenzione e porto in luogo pubblico di armi, reati tutti delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare i clan Fusco-Ponticelli, attivo tra Cercola e San Sebastiano al Vesuvio, e De Micco-De Martino, i cosiddetti 'Bodo' del quartiere Est di Napoli di Ponticelli.
Voti venduti a 30 e 20 euro
Trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti per il ballottaggio: questo il tariffario della compravendita delle preferenze a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023. Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, all'epoca dei fatti rappresentante di lista, una candidata legata da vincoli di parentela al clan De Micco, suo fratello, consigliere in una municipalità di Napoli, e anche loro padre. Le elezioni finite al centro delle indagini sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023, quindi del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno.
Ulteriori dettagli saranno forniti durante la conferenza stampa del procuratore Nicola Gratteri, prevista in mattinata.