Secondo i dati del ministero della Salute, ci sono attualmente più positivi che guariti dal covid. Tra le regioni più colpite: Lombardia, Piemonte e Campania. In Puglia, scuole chiuse da venerdì
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Ancora record di contagi da coronavirus in Italia. I positivi sono 24.991(ieri erano 21.994) mentre i morti sono 205 (ieri erano 221). I dati sono stati resi noti dal ministero della Salute. Nuovo balzo dei pazienti in terapia intensiva. Sono 125 in più nelle ultime 24 ore (ieri l'aumento era analogo, +127), per un totale di 1.536 persone in rianimazione. Nei reparti ordinari ci sono ora 14.981 pazienti, con un incremento di 1.026. Gli attualmente positivi sono arrivati a 276.457, ben 21.367 più di ieri. Di questi, 259.940 sono le persone in isolamento domiciliare.
I dati dell’emergenza coronavirus
I tamponi realizzati in 24 ore sono stati 198.952, oltre 24 mila in più di ieri. Stabile al 12,5% il rapporto tra tamponi effettuati e nuovi positivi al coronavirus trovati. In Italia - secondo i dati - ci sono più attualmente positivi che guariti dal covid: i casi (compresi i ricoverati con sintomi, le terapie intensive e i malati in isolamento domiciliare), infatti, sono 276.457 contro i 275.404 mila guariti dall'inizio della pandemia.
Il numero complessivo dei contagiati è aumentato moltissimo negli ultimi giorni: soltanto il 20 ottobre erano 142.739 a fronte di 255.005 guariti. Il 25 agosto, ad esempio, i positivi erano 19.714 a fronte di 206.015 guariti.
Le regioni più colpite
Sono 7.558 i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Lombardia, per la regione il dato più alto da sempre. Segue il Piemonte con oltre 2.800 casi, la Campania con 2.427 e il Veneto con 2.123 nuovi contagiati. Il Lazio ne registra 1.963. La regione con il minore incremento è il Molise con 19 casi.
Scuole chiuse in Puglia
L'attività didattica in presenza nelle scuole in Puglia sarà sospesa da venerdì. Un’ordinanza sulla scuola che sarà emanata nelle prossime ore. «Le attività in presenza – spiega il governatore Emiliano - saranno possibili solo per i laboratori e per le esigenze di frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali. La decisione è stata presa di fronte all’evidenza dei dati rilevati dai Dipartimenti di Prevenzione. L’impegno encomiabile dei bambini, degli studenti e di tutto il personale scolastico non è stato un argine sufficiente a tenere il virus fuori dalle nostre scuole».