Il presidente del Consiglio ha tenuto una riunione con le organizzazioni sindacali a Palazzo Chigi: «Remare insieme per il bene dell'Italia». L'ultima volta a luglio era stato il leader della Lega a convocare le sigle dei lavoratori, causando l'irritazione del premier
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«L'ascolto delle parti sociali è un metodo di lavoro che ho adottato sin dall'inizio e che intendo proseguire. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di remare insieme per il bene del Paese». Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aprendo l'incontro con i sindacati a Palazzo Chigi. L'ultima volta, a luglio, era stato il leader della Lega Matteo Salvini a convocare le sigle dei lavoratori, causando l'irritazione del premier che aveva considerato l'iniziativa come uno sgarbo istituzionale.
All'incontro di oggi erano presenti i leader di Cgil, Cisl e Uil: Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.
Sulla prossima legge di Bilancio il premier ha assicurato che temi come «l'alleggerimento della pressione fiscale a partire dalla riduzione delle tasse sul lavoro, una nuova agenda di investimenti ‘verdi’ e un piano strutturale di interventi per il Mezzogiorno sono priorità che siamo determinati a mettere al centro della prossima manovra economica».
«Sarà fondamentale una seria lotta all'evasione fiscale. Tutti devono pagare le tasse per pagarne meno» ha sottolineato Conte, aggiungendo: «Abbiamo un quadro di finanza pubblica che ci impegna con vincoli ben precisi. Vogliamo tenere i conti in ordine».
Le reazioni dei sindacati
«Apprezzo l'invito a remare tutti nella stessa direzione - afferma il leader Uil, Carmelo Barbagallo -. Abbiamo visto un cambiamento di passo di questo governo. I pensionati: hanno sempre fatto da bancomat del Paese. Ora serve una svolta, bisogna dare un segnale positivo ai 15 milioni di anziani che, peraltro, svolgono anche una funzione di ammortizzatori sociali. Serve l'adeguamento delle pensioni, dunque, e l'avvio delle Commissioni per la separazione della previdenza dall'assistenza e per l'individuazione dei lavori gravosi».
Per il segretario della Cisl, Anna Maria Furlan, il programma esposto dal presidente del Consiglio è «un buon punto di partenza» ma adesso bisogna «individuare un percorso comune con il governo per dare una scossa all’economia, la crescita zero significa meno risorse per gli investimenti, per il lavoro ed i più deboli».
È «fondamentale» la riduzione delle tasse, per «alzare le buste paga dei lavoratori e sostenere anche le imprese. Ma bisogna ridurre le tasse anche a milioni di pensionati che sono i più tartassati in Europa», osserva la Furlan. E aggiunge: «Un segnale bisogna darlo chiaro nella manovra».
Per la Cisl è, inoltre, «indispensabile stanziare le risorse per rinnovare i contratti e sbloccare le assunzioni nella Pubblica amministrazione e nella sanità».
Apprezzamenti sul metodo di lavoro intrapreso da Conte giungono dal leader della Cgil, Maurizio Landini: «È positivo che si riapra un canale di confronto, discussione, di ascolto nel Paese con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali». Landini anticipa, inoltre, che saranno attivati «una serie di tavoli tematici di approfondimento».