Il premier ha preso parte alla cerimonia per la commemorazione del quarto anniversario. Ai residenti che hanno protestato per i ritardi nella ricostruzione ha spiegato: «Il Recovery Fund potrà dare un contributo per le risorse»
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Era il 24 agosto del 2016 quando una violenta scossa di terremoto, di sei gradi della scala Richter, colpì il centro Italia provocando la morte di 299 persone. I centri più colpiti: Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto. Alla cerimonia di commemorazione del quarto anniversario, tenutesi oggi nel campo di calcio di Amatrice, ha preso parte anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Alla cerimonia e alla messa di commemorazione per le vittime hanno preso parte anche il sindaco di Amatrice Antonio Fontanella, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il commissario al sisma Giovanni Legnini e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.
Il premier ha toccato fin subito con mano l'amarezza degli amatriciani, che non hanno riempito i posti previsti per la platea. Una volta entrato nel campo di calcio Conte si è avvicinato ad una delle residenti di Amatrice. «Siamo amareggiati, ci sono solo promesse, solo promesse», ha protestato la donna, chiedendo un incontro "vis a vis" con il capo del governo. «Ne parliamo dopo la cerimonia signora, ne parliamo a casa sua», ha risposto Conte.
«Le leggi per accelerare e semplificare le abbiamo fatte ma tra sei mesi, un anno, non cambierà nulla. Il processo di ricostruzione è lungo e complesso», ha spiegato Conte parlando con alcuni residenti amatriciani dopo la cerimonia. «Il Recovery Fund – ha aggiunto - potrà dare un contributo per integrare le risorse già stanziate».