Manifestazione contro la sospensione degli aiuti da parte di Parigi in seguito al golpe. L'Eliseo: «Pronti a rispondere se verranno attaccati nostri cittadini, diplomatici ed esercito»
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Migliaia di manifestanti si sarebbero riuniti davanti all'ambasciata francese in Niger, scandendo slogan a sostegno dei golpisti del generale Tchiani contro Parigi e sventolando bandiere russe. Lo riferisce un giornalista di Le Figaro che si trova a Niamey, parlando di una situazione molto tesa. La Francia, che non riconosce i golpisti, ha annunciato ieri la sospensione della cooperazione bilaterale con il Niger, come ha fatto anche l'Ue. I manifestanti sono stati poi dispersi con lanci di gas lacrimogeno, riferiscono i media francesi.
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«Condanniamo gli atti di violenza intorno alla nostra ambasciata in Niger e chiediamo alle autorità di garantirne la sicurezza», scrive in una nota il Quai d'Orsay. Il presidente Emmanuel Macron «non tollererà alcun attacco contro la Francia e i suoi interessi», fa sapere l'Eliseo, secondo quanto riportano i media francesi. «Chiunque attacchi i cittadini, l'esercito ed i diplomatici francesi vedrà la Francia rispondere immediatamente e irremovibilmente», aggiunge la presidenza.
I leader golpisti mettono intanto in guardia contro un intervento militare nel Paese, mentre l'Ecowas (la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale) si riunisce in un summit d'emergenza che potrebbe decidere sanzioni contro Niamey. «L'obiettivo dell'incontro - ha denunciato il portavoce della giunta, il colonnello Amadou Abdramane, in una dichiarazione letta in tv - è di approvare un piano di aggressione contro il Niger attraverso un intervento militare imminente a Niamey, in collaborazione con altri Paesi africani che non sono membri dell'Ecowas e alcuni Paesi occidentali». Quindi il portavoce ha avvertito: «Vogliamo ricordare una volta di più all'Ecowas e a qualsiasi altro avventuriero della nostra determinazione a difendere la nostra patria».