A riportare la notizia è l’Ansa. «A me Giovanni piace tanto, ho sempre avuto un debole per lui». Siparietto con abbraccio di Matteo Salvini con Giovanni Toti in risposta a chi gli chiedeva se, stante un'ipotesi di liaison tra M5s e centrosinistra, per caso alla sua Lega piacesse il nuovo movimento del governatore ligure in gestazione dal 'giorno del Brancaccio'. I siparietti conditi da selfie e battute, da quel momento in poi, si sono moltiplicati ben oltre il pranzo istituzionale in Prefettura a Genova, dove Salvini ha assistito alla firma del protocollo con il quale l'Agenzia per i beni confiscati alla mafia ha attribuito al Comune di Genova alcuni immobili sequestrati al clan Canfarotta.

 

Siparietto che però dopo poco si concretizza con un'affermazione secca del leader della Lega: «Comunque mi sembrerebbe un asse nuovo e strano quello tra M5s-Pd e Forza Italia. Punto e a capo». Ma quanto gli piace il progetto politico di Toti concretizzato al Brancaccio? Salvini non risponde. Mette un punto alla frase precedente, senza sbilanciarsi. Ma la sensazione è che lo faccia più tardi, rispondendo a una domanda sul prossimo voto per la presidenza della Commissione europea.

 

La domanda arriva per ultima: Von der Leyen ha detto a un deputato del partito di estrema destra Alternative fur Deutschland «sono contenta di non aver l'appoggio di quelli come voi», mentre una parlamentare europea pentastellata ha confermato il suo appoggio alla candidata. «Non commento le scelte del M5s - ha detto il leader della Lega -. Se i Cinque stelle voteranno assieme ai socialisti e ai democristiani liberi di farlo. Se qualcuno mi schifa ne prendo atto e mi faccio la mia vita e le mie battaglie in Europa senza dare il voto a chi me lo chiede prima di nascosto, perché questo e'. Qualcuno ci schifa e ci prega di dargli i voti però senza dirlo. Eh, amico mio, facile la vita». E così lascerà «volentieri» il voto dello «strano asse Pd, Forza Italia e Cinquestelle».