Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata nell'ambito dell'indagine della Procura di Milano con al centro il caso del pandoro “Pink Christmas” prodotto dalla Balocco. L'iscrizione è stata decisa dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco. Indagata anche Alessandra Balocco, presidente e ad dell'azienda piemontese. Il reato ipotizzato per entrambe, in base anche a una sentenza della Cassazione, è truffa aggravata dalla minorata difesa dei consumatori in quanto commessa con il sistema informatico.  

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Sono previste anche le convocazioni dei componenti dello staff di Chiara Ferragni e della Balocco nell'inchiesta milanese con al centro la vicenda del pandoro con la griffe dell'influencer e da lei sponsorizzato sostenendo che una parte del ricavato delle vendite andasse all'ospedale Regina Margherita di Torino.

Le Fiamme Gialle si sono recate a Fossano, in provincia di Cuneo, nella sede dell'azienda produttrice del dolce natalizio per acquisire documentazione e poi sarà necessario sentire i due team che si sono occupati del contratto del progetto "Pink Christmas" sottoscritto l'11 novembre 2021.

Gli investigatori della Gdf di Milano hanno depositato una prima annotazione, a cui seguirà anche una serie di allegati, al procuratore aggiunto Eugenio Fusco. Un'informativa che riguarda il caso del pandoro, vicenda che ha già portato a una maximulta per l'imprenditrice e per l'azienda di Cuneo per pubblicità ingannevole in materia di beneficenza.

In queste ore gli inquirenti milanesi dovranno valutare la nuova prospettiva offerta proprio dall'annotazione della Guardia di Finanza che valorizza, in particolare, alcune email, già acquisite dall'Autorità garante della concorrenza, che sono state scambiate per programmare la campagna di promozione del pandoro.

Nel frattempo, alcune Procure, che nei giorni scorsi hanno aperto, dopo gli esposti a pioggia del Codacons, analoghi fascicoli senza ipotesi di reato né indagati, hanno contattato i pm milanesi annunciando che trasmetteranno gli atti nel capoluogo lombardo. Tra l'altro, nell'inchiesta milanese, dopo il capitolo del pandoro della Balocco ma anche delle uova di Pasqua prodotte da Dolci Preziosi, verranno analizzati casi simili nei quali la vendita del prodotto di turno con la griffe Ferragni è stata proposta dalla influencer con scopi solidali. Tra questi dovrebbe esserci anche quello relativo alla bambola Trudi, di cui si è parlato nei giorni scorsi. 

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Chiara Ferragni: «Sono serena, piena fiducia nella magistratura»

«Sono serena perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell'attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile. Sono, invece, profondamente turbata per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non rispondenti al vero». Così Chiara Ferragni ha commentato l'iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Milano. I suoi legali sono Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone.