Oltre 75mila le conversazioni telefoniche ed ambientali captate. Sulla vicenda che ha coinvolto 10 militari di una caserma di Piacenza si è espresso anche il ministro della Difesa Guerini: «Fatti inaccettabili che rischiano di infangare l'immagine dell'Arma»
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«Hai presente Gomorra?... guarda che è stato uguale… Tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato». Le intercettazioni - oltre 75mila le conversazioni telefoniche, ambientali e i flussi di comunicazioni telematiche - confermano il degrado di una vicenda che si stenta a crede che sia vera. Purtroppo, però, i riscontri investigativi confermano quanto accaduto nella caserma dei carabinieri di Piacenza, non lontano dal Duomo cittadino. Dieci i militari indagati, sette dei quali arrestati.
Le intercettazioni
«Ho fatto un’associazione a delinquere ragazzi… abbiamo fatto una piramide: sopra ci stiamo io, tu e lui… ok? Siamo irraggiungibili», dice uno degli arrestati in una conversazione intercettata mentre è in auto. «Questa persona qua – continua - va tutti da questi gli spacciatori e gli dice “Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba… vendi questa qua, altrimenti non lavori!” e la roba gliela diamo noi! quindi è una catena che a noi arriveranno mai!». Poi il riferimento a Gomorra, stereotipo di violenza criminale: «Hai presente Gomorra? Guarda che è stato uguale… Tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato», racconta uno dei civili arrestati in una conversazione telefonica con uno dei carabinieri coinvolti nell’operazione, mentre discutono di un’estorsione finalizzata all’ottenimento di un’autovettura del febbraio scorso.
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Le reazioni dell'Arma
«Totale sostegno all'autorità giudiziaria». È quanto assicura il comando generale dei Carabinieri in relazione all'inchiesta della Procura. «I gravissimi episodi oggetto di indagine - aggiunge il comando generale - sono ulteriormente aggravati dall'incommensurabile discredito che gettano sull'impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità». Il comando generale dell'Arma dei Carabinieri ha disposto «l'immediata sospensione dall'impiego» per i militari coinvolti nell'inchiesta. Il comando generale, sottolinea una nota dell'Arma, ha contestualmente disposto la «valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico».
Il ministro Guerini: «Fatti inaccettabili»
«Accuse gravissime rispetto a degli episodi inauditi e inqualificabili. Fatti inaccettabili, che rischiano di infangare l'immagine dell'Arma, che invece è composta da 110.000 uomini e donne che ogni giorno lavorano con altissimo senso delle Istituzioni al fianco dei cittadini. Sono loro il volto della legalità, a ciascuno di loro oggi esprimo la più profonda riconoscenza e vicinanza». Lo afferma il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. «Da subito sia l'Arma dei Carabinieri che il Ministero della Difesa hanno dato la massima disponibilità a collaborare con la magistratura affinché si faccia completa luce sulla vicenda - aggiunge Guerini - Il Comandante Nistri mi ha confermato di aver immediatamente assunto tutti i provvedimenti possibili e consentiti dalla normativa vigente nei confronti del personale coinvolto».